CONTI & RISCONTRI

Bilancio di Torino in zona rossa

Il Covid infetta anche i conti di Palazzo Civico: nel 2021 minori entrate per oltre 30 milioni. Si confida in un contributo straordinario del Governo. Invariate le principali fonti di spesa, più soldi ai servizi educativi. I dati del documento previsionale approvato in giunta

Nel 2021 le conseguenze dell'epidemia da Covid produrranno minori entrate per 31 milioni di euro al Comune di Torino, che dovranno essere compensate, almeno nell’auspicio di Palazzo Civico, da un contributo straordinario proveniente dal Governo. È quanto è contenuto nel bilancio di previsione 2021-2023, approvato oggi dalla giunta di Chiara Appendino nel quale sostanzialmente vengono confermati gli impegni di spesa del 2020. Le minori entrate sono legate in particolare all’imposta di soggiorno, addizionale Irpef, Imu, recupero evasione e multe che già hanno subito una fortissima contrazione nell’anno che sta per concludersi. Insomma, anche la situazione finanziaria di Torino (come di molti altri enti locali) è in rosso, anzi in zona rossa. “Anziché mantenere in bilancio previsioni di entrate non realistiche, abbiamo ritenuto di inserire la previsione di trasferimenti statali compensativi delle minori entrate così come, peraltro, avvenuto nel corso del 2020” spiega l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando.

Le previsioni sono state stimate tenendo conto di riduzioni, almeno per la prima parte dell’esercizio, delle entrate proprie dell’ente ed iscrivendo a bilancio e, a compensazione, quote di contributi statali già previsti nel disegno di Legge di Bilancio per un importo prudenziale di 31 milioni e mezzo di euro.

“Si tratta di una previsione – evidenzia il responsabile delle politiche finanziarie di Palazzo civico – che potrà essere immediatamente adeguata in base ai principi di flessibilità dei bilanci previsionali non appena saranno disponibili nuovi dati o approvate nuove norme a livello statale”. Il provvedimento finanziario ha mantenuto inalterate rispetto al 2020 le risorse per Welfare, Cultura, Sport e Giovani, per le manutenzioni ordinarie  e le attività delle Circoscrizioni, mentre ha incrementato quelle destinate ai servizi educativi per circa 10 milioni al fine di sostenere i maggiori costi per il personale, la gestione degli spazi e la distribuzione dei pasti: spese più alte dovute alla necessità di adottare le misure nazionali e regionali per contenere la diffusione del contagio da Covid e garantire la frequenza in sicurezza a bambini, educatori ed altro personale.

Sul fronte degli investimenti, sono stati previsti stanziamenti di circa 30 milioni per ogni anno: importi da rivedere necessariamente alla luce delle risorse che nei prossimi mesi saranno assegnate alla Città di Torino nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Recovery Fund. Pur in un contesto di evidente difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria, nel Previsionale 2021-2023 si è data continuità al Piano di Interventi approvato dal Consiglio Comunale nel 2017, a seguito dei rilievi formulati dalla Corte dei Conti. “Per quanto possibile – spiega Rolando - il pluriennale 2021/2023 è stato predisposto in coerenza con gli obiettivi elencati nel Piano e prevede una riduzione complessiva delle spese correnti ordinarie, ovviamente al netto delle maggiori uscite connesse all’emergenza Covid. L’obiettivo principale del Piano di Interventi – ricorda l’assessore – rimane la riduzione dello squilibrio strutturale ancora esistente tra spese correnti ed entrate correnti; uno squilibrio strutturale, stimato in circa 80 milioni nel Bilancio 2017, che risulta ridotto a circa 30 milioni sulla base dei dati del Consuntivo 2019”.

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