EMERGENZA SANITARIA

Vaccinazioni anti Covid nelle Rsa, decideranno i direttori sanitari

Nel decreto del Governo la norma che risolve il problema del consenso informato per gli anziani non autosufficienti. Il pressing del Piemonte sul ministro Speranza. Ora si procede senza intoppi in tutte le strutture della regione

Saranno i direttori sanitari delle Rsa ad assumere la decisione se vaccinare o meno gli anziani ospitati nelle strutture che non sono nelle condizioni di poter sottoscrivere il consenso informato, pur non avendo un tutore legale o un amministratore di sostegno. E sarà proprio quest’ultima figura ad essere affidata, ad hoc soltanto per la vaccinazione, ai responsabili sanitari che, dovranno comunicare la loro decisione al giudice tutelare chiamato ad esprimersi entro 48 ore, in caso contrario è previsto il silenzio assenso.

A risolvere la delicata questione che rischiava di impedire o quantomeno rallentare la somministrazione del vaccino alla maggioranza dei ricoverati nelle strutture – solo in Piemonte si è calcolato una percentuale che sfiora il 90% – è arrivata la decisione del Governo. Nel decreto legge varato la scorsa notte si fissano le norme che, affidando ai direttori sanitari, il compito di assumere la decisione per conto degli ospiti non in grado di farlo, pongono fine a una incertezza che aveva visto le Regioni procedere ciascuna su una propria strada e alcune, come il caso del Piemonte, tenere una posizione molto rigida in attesa, appunto, di un provvedimento nazionale. Pochi giorni fa era stato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, quale coordinatore in materia nella Conferenza delle Regioni, a sollecitare in tal senso il ministro della Salute Roberto Speranza.

Pressanti esortazioni a trovare una soluzione rapida e chiare erano state, in Piemonte, le 12 associazioni di rappresentanza dei gestori delle strutture assistenziali. Ed era stato lo stesso commissario cui fa capo l’organizzazione della campagna vaccinale nella regione, l’ex magistrato Antonio Rinaudo, a ribadire come in assenza di una norma l’unica strada possibile sarebbe stata quella delle nomina di un amministratore di sostegno per ciascun anziano. Strada che avrebbe significato molti mesi di attesa e un ingolfamento dei tribunali chiamati a decidere su migalia di richieste.

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