COVID & POLTRONE

Unità di Crisi, giubilato Cibinel 

"Contratto troppo oneroso", la Regione Piemonte non rinnova l'incarico al responsabile del settore Dea nel Dirmei. Possibile contromossa del medico in pensione furente per la defenestrazione: potrebbe lavorare gratis

Un’uscita, tra stupore e qualche polemica, quella di Alfonso Cibinel dal Dirmei. Il responsabile dell’area Dea in seno al Dipartimento per le malattie infettive e le emergenze, che dopo la nomina di Mario Raviolo a commissario straordinario Covid per l’ospedale di Alessandria aveva assunto anche il coordinamento della sala operativa, non ha visto rinnovare il suo contratto scaduto a fine anno. Una decisione che il medico, per molti anni direttore del Dipartimento di emergenza dell’Asl To3 e della struttura complessa di medicina d’urgenza di Pinerolo e già presidente della Società nazionale di medicina d’emergenza e urgenza, non ha preso affatto bene.

Nonostante nelle scorse settimane avesse assunto una posizione fortemente contraria alla reintroduzione dell’idrossiclorochina nelle linee guida per le cure domiciliari dopo la decisione del Consiglio di Stato, non sarebbe questa la ragione del mancato rinnovo del contratto. Fonti dell’assessorato confermano quello che sarebbe stato spiegato al diretto interessato, ovvero le ragioni economiche alla base della decisione. Un contratto ritenuto troppo oneroso, pur rapportato al lavoro svolto dal medico in pensione. La cifra esatta non è nota, anche se si fa notare come non sarebbe lontano dallo stipendio di un direttore generale di azienda sanitaria. In più ci sarebbe l’intenzione di strutturare l’importante settore fino a pochi giorni fa in capo a Cibinel con l’impiego di dipendenti del servizio sanitario regionale e non rivolgendosi a figure esterne. Vicenda conclusa? Rumors raccontano di un Cibinel pronto a offrire la sua opera a titolo gratuito, forse per scoprire se quelle economiche non sia le sole ragioni del suo benservito.     

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