Piemonte, inchiesta corruzione Asl: una nuova misura cautelare

Nell'ambito dell'inchiesta di Torino su gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all'interno delle ASL piemontesi, sfociata nell'operazione "Molosso" dello scorso novembre, la Guardia di Finanza di Torino ha eseguito un'ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria in relazione a fatti di corruzione e di frode nelle forniture pubbliche. Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Torino, scaturisce dalle ulteriori risultanze emerse all'esito delle investigazioni svolte dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano che avevano portato ad eseguire 15 ordinanze di misura cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta e frode nelle pubbliche forniture. Le indagini hanno preso il via dall'accertamento di un ammanco presso l'Azienda ospedaliero-universitaria "Città della Salute e della Scienza di Torino", per un valore di circa 300 mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico chiamato "Bon Alive" (sostituto osseo), causato dalla condotta truffaldina di un'incaricata di un'impresa torinese che si avvaleva della "collaborazione" di un pubblico dipendente infedele il quale falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti. In particolare, secondo gli inquirenti il collaboratore amministrativo modificava le "richieste d'ordine" al Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino.

L'analisi dei documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell'azienda che lo aveva fornito. A seguito degli interrogatori di 2 indagati, che hanno ammesso le loro responsabilità, sono emersi ulteriori gravi indizi di colpevolezza nei confronti del rappresentante legale della società torinese aggiudicatrice della fornitura del prodotto (già indagato nell'ambito dell'inchiesta per i reati di corruzione e frode nell'esecuzione dei contratti di pubbliche forniture). Lo stesso, in particolare, avrebbe assunto l'iniziativa di corrompere il pubblico dipendente attraverso la consegna, in varie occasioni, di somme di denaro, ricoprendo così un ruolo centrale e di primo piano nella commissione dei reati contestati. Le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno, pertanto, notificato all'indagato l'ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria emessa dal gip, che ha ritenuto fondato il pericolo di recidiva delle condotte illecite evidenziato dal pubblico ministero a carico dell'indagato.

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