VERSO IL VOTO

Prove (incerte) di Terzo polo

Incontro tra gli esponenti di Azione, Italia Viva e Più Europa sulle elezioni comunali di Torino. Sulle affinità politiche prevalgono tattiche e personalismi. Il radicale Boni bocciato come possibile candidato sindaco unitario: "Corre alle primarie del Pd"

“Per ora non è stato nulla più di un confronto” dice uno dei partecipanti. Ma già il fatto che proprio quei tre partiti – Italia Viva, Azione e Più Europa – abbiano deciso di incontrarsi per iniziare a discutere di elezioni a Torino è una notizia. L’obiettivo? “Troppo presto per indicarlo perché non conosciamo lo scenario in cui ci muoveremo e neanche una scadenza”. Si cammina su un terreno sdrucciolevole, con occhi e orecchi a Roma, soprattutto a quando succede per la corsa al Campidoglio. La candidatura in solitaria di Carlo Calenda nella Capitale provocherà il definitivo distacco di Azione dal centrosinistra sotto la Mole, dopo che già è uscito dal tavolo del programma? Chissà. Le questioni locali si intrecciano con quelle nazionali dove c’è chi spinge per dare vita a un polo liberal-democratico composto proprio dalle tre forze riformiste che si oppongono all’abbraccio tra Movimento 5 stelle e Pd. Potrebbe nascere un fronte anche a Torino? Domande, per ora, senza risposta.

L’ipotesi non la esclude nessuno, ma è evidente quanto sia ancora prematuro pensare a un quadro di questo tipo. Basti pensare che al momento Igor Boni è candidato alle primarie del centrosinistra per i Radicali, mentre Azione ha un piede fuori dalla coalizione e i renziani sono già mezzi imparolati con i Moderati per una lista insieme. “Certo, c’è anche da dire che Boni è candidato in un centrosinistra fondato su due pilastri: le primarie e il no all’alleanza con i Cinquestelle…” fa notare la nostra anonima fonte. Pilastri sempre più precari e traballanti.

L’affinità politica tra i presenti all’incontro da remoto di ieri sera, si scontra, come spesso accade, con qualche attrito personale. Non è sfuggita a nessuno la presenza di Alberto Nigra nella nuova veste di responsabile enti locali di Azione, al fianco del coordinatore regionale Claudio Lubatti, dopo essere stato in Più Europa. I suoi ex compagni – c’erano Marco Cavaletto e i radicali Silvio Viale e lo stesso Boni – pare lo abbiano accolto con certa freddezza. La stessa che Azione e Italia Viva – rappresentata dai parlamentari Silvia Fregolent e Mauro Marino, assieme al presidente dell’VIII Circoscrizione Davide Ricca – hanno manifestato sul nome di Boni candidato a sindaco di una ipotetica nuova aggregazione. Resta poi il problema che per iniziare un percorso nuovo, bisognerebbe uscire dal tavolo delle primarie che è la sede in cui la coalizione si è compattata e i Radicali tentennano di fronte alla prospettiva di uno strappo. Almeno senza un casus belli che potrebbe arrivare con una candidatura calata dall’alto dal Pd, ancor peggio se espressione di un’alleanza con i grillini.

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