POLITICA & SANITA'

17 in corsa per la Sanità regionale, dubbi sull'uomo degli Agnelli

Resa nota la lista degli aspiranti alla carica di direttore generale. Tra gli idonei compare Sottile, al vertice dell'Istituto di Candiolo, a quanto si dice il preferito di Cirio. Ma una norma potrebbe far scattare l'"inconferibilità" della carica - TUTTI I NOMI

Sfidando la scaramanzia (ma non solo quella, come par di capire) dei 24 candidati alla carica di direttore regionale della Sanità, ne sono stati considerati idonei 17. Nomi noti, del solito giro del mondo sanitario piemontese, poi figure immancabili ad ogni bando e pure qualche carneade. Nella lista presentata oggi dal presidente della Regione Alberto Cirio alla giunta c’è proprio l’attuale direttore del settore giunta, Paolo Frascisco, il vicedirettore del dimissionario Fabio Aimar nella plancia di comando di corso Regina Margherita Bartolomeo Griglio, il commissario della Città della Salute Giovanni La Valle, il direttore della Città della Salute di Novara di Novara Mario Minola, il commissario dell’Asl Città di Torino Carlo Picco, il direttore generale dell’Istututo Tumori di Candiolo Antonino Sottile, il numero uno della Maxiemergenza sanitaria Mario Raviolo, l’attuale direttore dell’Asl lombarda dei Sette Laghi Gianni Bonelli, in passato al vertice di aziende sanitarie piemontesi, il “tedesco” Thomas Schael della cui presa da mastino sui conti si ha ancora memoria in corso Regina ai tempi del piano di rientro, e poi ancora Mario Alparone che per un breve periodo diresse l’Asl di Asti, quindi Giuliano GaglioStefano Del Missier, un passato in Dedalus e oggi direttore della rivista Italian Healt Policy BriefIvana Falco dirigente dell’Asl di Sassari, Ugo Palaoro direttore amministrativo dell’Asl diretta da Bonelli, il comandante dei vigili di Parma Roberto Riva Cambrino e spunta pure il direttore di Amos, la società in house di una serie di Asl e Aso piemontesi, Livio Tranchida, infine la dirigente del Comune di Moncalieri Elena Ughetto

Profili e curricula che, in molti casi, potrebbero attagliarsi alla figura necessaria a sostituire Aimar e a governare un settore in un momento mai così difficile e complicato, tanto da rendere sulla carta difficile la scelta. Non così pare essere per il governatore che ha deciso di incontrare personalmente ciascuno dei candidati, assieme ai due assessori con i quali il futuro direttore dovrà lavorare: il titolare della Sanità, Luigi Icardi, e la responsabile del Welfare, Chiara Caucino, entrambi leghisti. 

A dar retta ai rumors di palazzo, in verità, Cirio avrebbe già fatto la sua scelta. Il nome che avrebbe in testa il governatore sarebbe quello dell’attuale direttore generale dell’Irccs di Candiolo, Sottile. Una predilezione, quella di Cirio, che non vedrebbe affatto estraneo l’ottimo rapporto con il presidente dell’Istituto di Candiolo, Andrea Agnelli. Si ha motivo di credere che Sottile, portato dov’è proprio dal presidente della Juventus abbia discusso con il suo attuale datore di lavoro la sua candidatura trovandone l’approvazione e chissà forse anche un certo sostegno. 

Mai visto ai vertici di aziende sanitarie, il manager di Candiolo, messinese, classe 1963, non solo dirige l’istituto, ma fa anche parte del consiglio di amministrazione. Quel cda dove siedono due rappresentanti della Regione, ente con il quale l’ospedale oncologico “degli Agnelli” intrattiene rapporti e, appunto, partecipa alla gestione. E qui spunta il possibile inciampo. Può il direttore e amministratore di quell’istituto essere considerato idoneo a passare a dirigere la sanità regionale?

In un paragrafo del bando si legge che “Trovano, inoltre, applicazione le disposizioni contenute nel D.Lgs. 39/2013”. Si tratta delle “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art. 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190” (G.U. n. 92 del 19.4.2013). Pertanto si invitano i candidati a redigere le relative dichiarazioni nei format allegati al presente avviso”. Uno dei commi citati prevede la non conferibilità nel caso di “svolgimento  di  attività, retribuite o no, presso enti di diritto privato sottoposti a regolazione, a controllo o finanziati da parte dell’amministrazione che ha conferito l’incarico o lo svolgimento in proprio di attività professionali, se l’ente o l’attività professionale sono soggetti a regolazione o finanziati da parte dell’amministrazione”.

Candiolo non solo è finanziato dalla Regione, ma anche regolato visto che nel cda figurano due membri dell’ente. Se più di un amministrativista consultato dallo Spiffero sostiene la non conferibilità dell’incarico, come è possibile che Sottile, oltre ad aver dichiarato di poter ricevere quell’incarico, è passato al vaglio degli uffici regionali? È questione complessa e controversa? E, nel caso di nomina, è così ipotetica l’eventualità di un ricorso da parte di uno o più dei candidati, così come di altri soggetti che in futuro potrebbero mettere in predicato un atto del direttore sollevando la legittimità della sua nomina? Cirio sembra comunque intenzionato a tirare dritto nell’idea di portare in corso Regina Margherita l’uomo degli Agnelli. Come capitò nell’ultima giunta di centrodestra con Paolo Monferino, l’ad di Iveco chiamato a dirigere la sanità e poi a fare addirittura l’assessore, salvo poi andarsene sbattendo la porta.

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