LOTTA AL COVID

Vaccini, Piemonte al top. A parole

Ad oggi è dodicesimo in Italia. Rispetto alla popolazione, la percentuale di chi ha ricevuto solo la prima dose è del 5,1%. Col 16,7% di vaccinazioni completate sugli over 80 è tredicesimo. L'opposizione fa i conti all'"annuncite" di Cirio

Nella campagna vaccinale del Piemonte spunta pure quel che si direbbe una sorta di miracolo: aver inoculato più dosi di quelle disponibili. È quel che emerge dai dati del ministero nei quali risulta che sono state somministrate 572.032 dosi del farmaco Pfizer a fronte di 557.830 ricevute. Un errore evidentemente o, più ancora, un ritardo nell’inserire l’aggiornamento delle forniture rispetto alla loro effettiva distribuzione.

C’è questo aspetto da chiarire, ma c’è molto altro ancora nell’elenco di quesiti che domani verranno posti al commissario dell’Unità di Crisi responsabile della campagna vaccinale, Antonio Rinaudo, durante i lavori della commissione Sanità di Palazzo Lascaris, cui l’ex magistrato è stato invitato su richiesta del Pd. In particolare i dem intendono chiedere dati completi e dettagliati per ogni singola Asl così da poter avere un quadro preciso su come la campagna vaccinale proceda in tutto il Piemonte, evidenziando ritardi o criticità in maniera puntuale.  

“Scaricando i dati dall’apposito cruscotto ministeriale, ad oggi il Piemonte è a 673.166 vaccini somministrati, su 793.530 dosi ricevute (84,8%), collocandosi dodicesimo in Italia rispetto alle altre regioni. Rispetto alla popolazione, la percentuale di chi ha ricevuto solo la prima dose di vaccino è del 5,1%, al nono posto in Italia. Col 16,7% di vaccinazioni completate sugli over 80, il Piemonte è al 13° posto in Italia” osservano il vicepresidente della IV commissione Domenico Rossi e il coordinatore della commissione di indagine sull’emergenza Covid Daniele Valle.  

I due consiglieri rimarcano come questi siano “dati incompleti, che vorremmo, invece, suddivisi per Asl e integrati delle informazioni sui punti vaccinali aperti. Dati che la Giunta deve rendere accessibili ai consiglieri e a tutti i cittadini”, affermano rivolgendosi al presidente Alberto Cirio che ancora venerdì scorso aveva annunciato il raggiungimento a fine mese dell’obiettivo delle 20mila vaccinazioni al giorno, mentre a meno di una settimana si è ancora fermi a poco più della metà con le 11.182 iniezioni fatte ieri. “Manca ormai una settimana alla fine del mese e siamo ben lontani dall’obiettivo delle 20mila inoculazioni al giorno promesse per questo mese, mentre solo l’altro giorno Cirio fissava un nuovo traguardo di 30.000 al giorno nel mese di aprile. Da febbraio Rinaudo aveva traguardato l’obiettivo di non avere mai più del 10% di scorte: percentuale mai raggiunta in questo mese e mezzo”. Quali le ragioni del mancato rispetto degli obiettivi annunciati?  

“Secondo i dati del ministero, in Piemonte AstraZeneca è a 77.095 dosi somministrate su 172.300 ricevute (44%), mentre Moderna 24.039 su 63.400 (37%)” riferiscono Rossi e Valle, senza trascurare quella bizzarra anomalia: “Risultano 572.032 dosi di Pfizer somministrate contro 557.830 ricevute. Quindicimila dosi in più rispetto a quelle ricevute. Verosimilmente ci sono dei ritardi nel caricamento dei dati delle dosi ricevute, che vengono rese disponibili all’inoculazione prima ancora che del loro arrivo venga dato conto in banca dati. Ma in questo modo – osservano i consiglieri – viene anche falsata la performance della Regione” e pertanto chiedono: “Di quante dosi siamo indietro nel caricamento? E conseguentemente, qual è la reale percentuale di somministrazioni della nostra regione, specie nel confronto con le altre?”. 

Ma una domanda, non meno rilevante, riguarda il più volte annunciato esercito di vaccinatori e l’incremento dei punti di somministrazione. “Si aprono punti e hotspot, si apre a privati e medici di base, ma siamo sempre ancorati alle 10mila vaccinazioni al giorno”, denuncia il Pd.  “Ieri il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato la distribuzione di un ulteriore milione di dosi di Pfizer: quante ne arriveranno in Piemonte e come ci stiamo preparando per somministrale? A fronte dell’incremento dei contagi e del bassissimo numero di tamponi molecolari, meno di 10mila al giorno negli ultimi giorni, si stanno liberando le Usca dall’impiego nelle vaccinazioni per farle tornare sul territorio? A queste domande – annunciano Rossi e Valle – chiederemo al commissario Rinaudo di rispondere, così come chiederemo di poter disporre di un accesso permanente a un cruscotto di dati attendibili e suddividi per azienda sanitaria”.

Sulla questione vaccini e sull’annuncite sempre più incontenibile del governatore e, a cascata, dell’intero sistema interviene con durezza anche il capogruppo di Luv Marco Grimaldi: “Entro il 22 marzo tutti gli over80 avrebbero dovuto ricevere l'sms di convocazione, ma ieri sera 40mila persone su 320mila stavano ancora aspettando. Inoltre – prosegue l’esponente della sinsitra – secondo il cronoprogramma, già modificato dalla Regione, che ha spostato in avanti da fine marzo al 15 aprile la somministrazione della prima dose di vaccino agli over 80, scopriamo che almeno 1800 persone riceveranno questa prima dose addirittura il 19, il 20, e il 21 aprile. Come se ciò non bastasse, “a fronte di 3919 ricoverati per Covid, di cui 347 in terapia intensiva l'ospedale-parcheggio del Valentino è ancora tristemente chiuso e inutilizzato. Diventerà o no centro regionale per i vaccini come annunciato da Cirio, ipotesi peraltro esclusa dall’assessore Icardi?” chiede Grimaldi che conclude prendendo a prestito il titolo di un film per sostenere che “Sotto gli annunci niente”. Il guaio è che non è un brutto film.

print_icon