VERSO IL VOTO

"I torinesi meritano rispetto", Azione rilancia il Terzo polo

Il coordinatore regionale del partito di Calenda contro destra e sinistra. Lubatti: "Una coalizione capace di aggregare tutte le forze civiche e politiche con ispirazione popolare, liberale, riformista". Ma per ora al di là di alchimie politiche c'è ben poco

“Lo spettacolo offerto ai torinesi dal centrodestra e dal centrosinistra in questa fase non merita un minuto della nostra attenzione”. Mentre nei due principali schieramenti proseguono le baruffe in vista del voto amministrativo d’autunno, a Torino c’è chi prova strenuamente a costruire un terzo polo. È il coordinatore regionale di Azione Claudio Lubatti, già assessore dell’ultima giunta di centrosinistra e attualmente consigliere comunale di opposizione. Forza Italia mette in discussione Paolo Damilano, fortemente sponsorizzato dalla Lega, il Pd tiene ormai da mesi a bagnomaria Stefano Lo Russo, inseguendo le chimere di un’alleanza con il Movimento 5 stelle. “Si continuano a rincorrere conferme e smentite, nomi di candidati – dice Lubatti in una intervista all’agenzia Dire – finte primarie, investiture, fughe in avanti e clamorose smentite. Nessuno parla di idee, di progetti, di futuro del territorio e di un vero progetto di rilancio della nostra splendida città”. Insomma, “la comunità merita più rispetto”.

Non che Azione sia molto più avanti. Il partito di Carlo Calenda, infatti, al momento non ha un proprio candidato sindaco e spera in qualche smottamento, a destra o a sinistra, per costituire un’alternativa ai due principali schieramenti. Così, il coordinatore regionale rilancia una proposta alternativa a entrambe le coalizioni: “Rimango convinto della necessità di costruire un terzo polo, alternativo al centrodestra e al centrosinistra, capace di aggregare tutte le forze civiche e politiche con ispirazione popolare, liberale, riformista: abbiamo convintamente aderito all’appello che riunisce tutti questi soggetti e lavoreremo per un programma condiviso. Solo dopo ci occuperemo di nomi e di candidature”. Per ora scarseggiano anche i progetti.

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