BANCHI DI NEBBIA

Tornano in aula 311mila piemontesi, Anita e Lisa fanno lezione in piazza

Si riaprono le classi fino alla prima media, tutti gli altri continuano con la didattica online. Le due studentesse torinesi simbolo della protesta ancora sotto il balcone di Cirio. L'assessore Chiorino: "Il Governo ora cambi passo"

Ritorno a scuola in zona rossa questa mattina in Piemonte per quasi 311mila studenti, dalla materna fino alla prima media. Restano in didattica a distanza le altri classi e torna la protesta di Anita e Lisa. Le due studentesse simbolo della lotta contro la dad, hanno ripreso le lezioni nell’aula a cielo aperto di piazza Castello, di fronte agli uffici della Regione Piemonte nel centro di Torino. Con le due ragazze oggi ci sono anche i genitori del movimento “Priorità alla scuola”, che chiedono di “porre fine al grave danno all’istruzione di bambine e bambini e adolescenti e al loro disagio pisco-fisico”.

Da più di un anno la scuola “è in Italia la prima a chiudere e l’ultima a riaprire e questo non è accettabile in un paese civile”, si legge in una lettera indirizzata al Governo. “Protesteremo fino a quando non si darà davvero priorità alla scuola per proteggere le future generazioni”, prosegue la community. “Ribadiamo la necessità della scuola in presenza a tutela del nostro futuro, in mancanza di enti che proteggano interessi e necessità dei giovani, non esistendo alcun ristoro per i loro anni persi”.  “Si vincola il ritorno a scuola per tutti i nostri e vostri figli, figlie e nipoti, all’andamento dei contagi, senza considerare alternative di frequenza sostenibili, ad esempio quella al 50 per cento, che sono un segnale del riconoscimento dell’importanza dei giovani per la comunità”, argomenta il gruppo. “La Scuola è pronta e lo devono anche essere le procedure di tracciamento insieme al comparto trasporti, problematica ancora non risolta dopo un anno dall’inizio della pandemia”. Da Priorità alla Scuola Piemonte spiegano quindi che “se davvero si vuole collegare in qualche modo l’andamento del Covid-19 con la scuola, per correttezza e trasparenza, occorre rendere pubblici e immediatamente fruibili sulle pagine internet di tutte le scuole l’andamento delle quarantene e dei focolai ed effettuare gli stessi campionamenti sulla comunità in generale per non vestire i giovani nel ruolo di possibili untori”.

Di una generazione “indebitata a colpi di decreto”, e per la quale “è l’ora di un cambio di passo del Governo per il ritorno a una normalità a tempo indeterminato” parla l’assessore all'Istruzione del Piemonte, Elena Chiorino. “Queste regole rendono ancora più strategico lo screening dei ragazzi delle seconde e terze medie inseriti nel progetto Scuola Sicura, che proseguirà. Da gennaio a marzo, tra test molecolari e rapidi – spiega l’espèonente della giunta Cirio – sono stati eseguiti su base volontaria al personale scolastico 16.297 tamponi, di cui 297 con esito positivo (1,82%). Gli studenti hanno aderito in quasi in 15 mila, circa il 20% del totale sul territorio regionale, con meno dell’1% di tamponi positivi”. “Sul fronte vaccini – aggiunge Chiorino – finora hanno aderito 93 mila persone tra docenti e personale Ata: 72 mila hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca, e da maggio inizieranno i richiami. È invece in attesa di risposta da parte del commissario per l’emergenza Paolo Figliuolo la proposta di attivare un canale di vaccinazione dedicato ai 35 mila maturandi piemontesi”.

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