TRAVAGLI DEMOCRATICI

La base Pd: "No all'accordo coi 5S"

Nelle risposte ai questionari inviati da Letta i circoli si schierano contro un'intesa al primo turno. Assemblee infuocate da Vallette a San Salvario: "Hanno distrutto tutto quello che il centrosinistra aveva provato a costruire". Boccia a Torino il 15 e 16 aprile

Quando alla fine della settimana prossima – il 15 e il 16 aprile – Francesco Boccia sarà a Torino,  troverà un Pd che in larga maggioranza dirà “No” a un’alleanza con il Movimento 5 stelle. Anzi lo ha già detto, o meglio scritto, al segretario Enrico Letta nelle risposte ai questionari che il numero uno del Nazareno aveva inviato ai vari circoli all’indomani del suo insediamento, per interrogarli sulla loro idea di Pd. Coinvolgimento, ascolto. E poi, però, bisogna trarne le conclusioni. Tra gli argomenti su cui Letta ha chiesto l’opinione della base c’era, appunto, “un nuovo centrosinistra”: più che una domanda uno spunto, una suggestione su cui però le sezioni torinesi sono state piuttosto chiare, alcune declinandolo in chiave locale. “Il rapporto con i 5Stelle si può affrontare solo in un confronto tra parti differenti – si legge nel report inviato da Anna Borasi, segretario del circolo 9, quartieri Lingotto e Nizza Millefonti –. Non riteniamo strategica né proponibile per Torino un’alleanza strutturale con il M5s al primo turno, in considerazione del disastroso esito dell’amministrazione Appendino che allontanerebbe una ulteriore quota di elettori del Pd alle prossime amministrative”. Messaggio che non si presta troppo a interpretazioni.

Sono stati giorni di incontri e confronti, spesso anche accesi, nelle sezioni del partito attraversate da tensioni nazionali e locali. Da tempo gli attivisti auspicano un’accelerazione sul fronte torinese, per questo dai vertici provinciali e regionali non sono mancate, in queste ore, le sollecitazioni a Boccia per chiudere in fretta il dossier Torino, superando l’attuale impasse, tra voci che si accavallano di candidati ipotetici e scombiccherati appelli all’unità d’intenti coi grillini per sfruttare al meglio i fondi europei. Roba da Recovery… immediato. “Partire dalle idee e dai valori senza accettare di annacquarli per trovare una mediazione con tutto quello che è alternativo al centrodestra” è ciò che chiede il circolo 3 (Borgo San Paolo-Cit Turin) capitanato dal giovane Gianmarco Nicita. Nella periferia Nord del capoluogo, dove le sezioni sono piccoli avamposti di frontiera in aree in cui è difficile arginare l’avanzata della destra, i militanti chiedono di “non sacrificare le risorse del nostro partito né mortificarle” e lavorare “sull’identità prima che sulle alleanze”.

Ma al di là delle sintesi emerse nei vari questionari, le assemblee che si sono svolte hanno fotografato una base sempre più in fermento. A dare il polso della situazione la riunione di una settimana fa al Circolo 5 (Borgo Vittoria-Madonna di Campagna) che ha bocciato ogni possibilità di accordo. A tenere una delle relazioni l’ex consigliere comunale e regionale Luca Cassiani: “C’è grande voglia di riprendere il governo della città ma non si può prescindere dal fatto che chi voleva sostituirsi al centrosinistra ha dato in questi cinque anni una pessima prova di sé, politica e amministrativa. Il giudizio negativo nei confronti dei 5 Stelle torinesi è unanime, quindi ora sarebbe un rapporto impossibile”. Duro anche il giudizio di Alice Arena, coordinatrice della IV Commissione in Circoscrizione: “Alleanze strutturali non si possono fare con chi ha una visione della società completamene differente dalla tua, con chi ha distrutto tutto quello che il centrosinistra ha provato a costruire negli anni o con chi fino a ieri ti ha insultato”. Anche per Giuseppe Agostino, militante storico ed ex consigliere di Circoscrizione, “in questo momento la strada dell’alleanza non è quella giusta”. A San Salvario dove viene dato atto a Letta che “il dialogo con i 5S è fondamentale per costruire un’alternativa alla destra” si precisa che “alcuni interventi in assemblea esprimono perplessità sull’alleanza”.

E d’altronde la stessa direzione provinciale del Pd si è già espressa contro questa opzione in almeno due occasioni, caratterizzate da altrettante votazioni. Nell’incipit della Carta dei Valori, sottoscritta da tutti gli alleati di centrosinistra, si legge: “Escludiamo ogni alleanza con il Movimento 5 stelle, responsabile della paralisi della città e chiamiamo tutte le donne e gli uomini a collaborare con noi”. A giugno dello scorso anno la stessa Direzione “avverte – si legge nel verbale – la responsabilità per il Pd cittadino di rappresentare il perno di una coalizione politica e civica ampia di centrosinistra, che sappia essere alternativa a chi ha deluso alla guida della città in questi anni”.

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