Covid: Anaao-Assomed, ricoveriamo perché ce n'è bisogno

"Non è il caso di fare grandi indagini: se ricoveriamo i pazienti, è perché i pazienti ne hanno necessità". Così la segretaria regionale Anaao-Assomed, Chiara Rivetti, dopo le parole pronunciate ieri in Consiglio regionale dall'assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, che ha detto di voler fare chiarezza sull'elevato tasso di ricoveri per Covid nella regione. "Continuano le affermazioni offensive dell'assessorato verso la categoria dei medici ospedalieri, che da un anno gestisce l'ondata pandemica - aggiunge -: una settimana fa, se non fosse stato per le raccomandazioni del Dirmei, saremmo partiti tutti per la merenda nei campi. Ora invece si sostiene che ricoveriamo in modo inappropriato". "In Piemonte, secondo i dati Agenas è ospedalizzato il 13,6% dei positivi al Covid, più del doppio della media italiana, peggio di noi solo la Provincia Autonoma di Bolzano. Diamo un piccolo aiuto a chi sta conducendo le indagini: l'elevata ospedalizzazione non può essere colpa dei medici perché nel 2019 il Piemonte aveva un tasso di ospedalizzazione/1000 abitanti sotto la media italiana. E i medici sono sempre quelli, le regole d'ingaggio anche". "Azzardiamo anche di escludere - prosegue - la presenza di una variante piemontese più aggressiva, perché nel rapporto tra i pazienti ospedalizzati e quelli in rianimazione, il Piemonte ha una percentuale molto bassa, maggiore solo a Calabria e Basilicata. Il vero problema è la gestione domiciliare dei pazienti Covid, che nonostante proclami e finanziamenti non funziona".

"La maggior parte dei pazienti a domicilio, anche terminale - spiega - ha difficoltà ad avere l'ossigeno e non può fare terapie infusionali palliative. E non sono inappropriati i ricoveri cosiddetti sociali, cioè di pazienti con problematiche cliniche modeste ma che non possono essere gestite a domicilio, unica risposta a un bisogno che non trova risposta altrove. Le cure territoriali sono da sempre gravemente carenti ma nell'ultimo anno sono state falcidiate: le Asl del Piemonte hanno chiuso l'anno 2020 con un taglio di quasi 50 milioni di euro sulla spesa storica destinata alle quote sanitarie per la residenzialità dei malati non autosufficienti. Ma vengono dati 30 milioni come sussidi alle Rsa, soldi che dovevano essere destinati per le prestazioni dei pazienti".

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