PALAZZO LASCARIS

Azzardo, barricate in Regione

Weekend di lavoro per le opposizioni: migliaia di emendamenti per impedire alla maggioranza di centrodestra di smantellare la legge in vigore e allentare i limiti al gioco legale. Gallo (Pd): "Decisione irresponsabile". "Pagano le cambiali elettorali", accusa Bertola (M4o)

Weekend di lavoro per le opposizioni di Palazzo Lascaris. La posta in palio è alta: cercare di bloccare la nuova legge regionale sul gioco d’azzardo che la maggioranza vuole licenziare, modificando radicalmente quella in vigore, in tempi strettissimi. “Sarà una maratona” ha annunciato il capogruppo della Lega Alberto Preioni chiedendo e ottenendo, come ha fatto venerdì scorso, il richiamo in aula del testo. Tecnicamente questo prevede il salto tout court del lavoro in commissione e un’accelerata notevole verso il voto. Non solo. Il termine per presentare gli emendamenti scade 24 ore prima della seduta, che è convocata per dopodomani. Ecco perché già nel fine settimana le minoranze hanno preso a preparare quella “valanga di emendamenti”, per usare un’espressione del capogruppo del Pd Raffaele Gallo che, solo per il suo partito ne annuncia “diverse centinaia”. Non da meno, nel seminare ostacoli lungo il percorso della corsa prefigurata da Preioni è il capogruppo di Luv Marco Grimaldi: “A questo punto alziamo il livello dello scontro. Non si è discusso neppure un minuto di questa proposta di legge e tutte le audizioni fatte sono andate contro, rimarcando la validità e i comprovati effetti positivi della legge del 2016 attualmente in vigore. Non c’è un dato o un parere di esperti che non ci faccia dire che il testo attuale funziona e non deve essere modificato”.

Quello dalla validità delle norme contenute nel testo varato nel corso della scorsa legislatura è un punto su cui fanno forza tutte le minoranze. “Una legge, una delle pochissime, votata all’unanimità non certo imposta da qualcuno, ma totalmente condivisa. Adesso il centrodestra la vuole stravolgere per le promesse fatte in campagna e elettorale dalla Lega e dall’assessore di Forza Italia Andrea Tronzano”, spiega Giorgio Bertola, ex M5s adesso nel gruppo M4o con la collega Francesca Frediani. “Non ci arrenderemo facilmente – avverte l’ex candidato presidente –. Continueremo a sostenere che l’attuale legge va mantenuta, non perché lo diciamo noi, ma perché lo dicono studi effettuati da soggetti terzi. Auspichiamo che tutto il mondo dell’associazionismo, di soggetti che affrontano ogni giorno le conseguenze della ludopadia, lo stesso mondo cattolico che ha preso posizione a favore del testo attuale possa incidere nel partito il cui leader fa campagna elettorale con il rosario portandolo a rivedere la sua posizione”.

Che il centrodestra e in particolare il partito di Matteo Salvini voglia chiudere in fretta la questione non lo dice solo il fatto di aver richiamato in aula il testo e già messo in calendario due sedute di fila, mercoledì e giovedì, ma, come spiega il capogruppo piddino sta nella necessità di arrivare in tempo a una data. “Hanno accelerato perché il 20 maggio scatta l’ultima fase dei provvedimenti previsti dalla legge, ovvero l’effetto del distanziometro, la distanza da una serie di luoghi definiti come scuole, banche, ospedali e altri ancora, per quanto concerne le sale gioco. La maggioranza vuole arrivare in tempo per impedirne gli effetti”. I cinque anni concessi dall’entrata in vigore della norma del 2016 erano stati previsti proprio per dare modo a queste attività di organizzare un loro trasferimento, ma moltissime non lo hanno fatto. “L’obiettivo principale, come dichiarato dallo stesso Preioni in conferenza dei capigruppo, è proprio evitare che tra poco più di un mese scatti il provvedimento”, aggiunge Gallo.

Saltate a piè pari tutte le audizioni in commissione, messo sul tavolo l’aspetto occupazionale con non meno di un migliaio di posti di lavoro a rischio per colpa del distanziometro, la Lega che ha nel suo consigliere Claudio Leone il primo firmatario del nuovo testo, avrebbe voluto portare già domani in aula (ancora virtuale) l’avvio dell’iter, spostato poi a mercoledì e giovedì. Dalle opposizioni non si coltivano illusioni: “Convocheranno l’aula ogni giorno”, prevede Gallo. In fondo il capogruppo della Lega lo ha detto che sarà una maratona. Lungo la strada tutte le minoranze annunciano barricate. Hanno già incominciato a prepararle in questo fine settimana.

print_icon