Un Paese refrattario alle libertà

Fra gli avvenimenti degli ultimi giorni, il video scalmanato di Grillo ha riempito le prima pagine dei giornali. Qualcuno lo ha rubricato a sfogo di un padre preoccupato e qualcun altro addirittura ha voluto vederci un rigurgito di garantismo nel manettaro Grillo. Forse lo sfogo ci può essere, ma di garantismo in Grillo non c’è proprio nulla, quando continua a confondere la carcerazione preventiva con la condanna. Stupisce l’attacco ai media, quando la notizia del presunto stupro da parte del figlio e di tre suoi amici ai danni di una ragazza è sempre stata derubricata a notizia di secondo piano, mentre per molto meno alcuni sono finiti sulle prime pagine avendone la carriera distrutta. Se si vuole cercare un’anomalia a tutti i costi nella faccenda, è proprio nel trattamento con i guanti ricevuto dal figlio di Grillo: notizia in secondo piano e nessun accanimento giudiziario. Ci sono stati casi di amministratori locali che per una raccomandazione sono finiti sui Tg nazionali, mentre in questo caso per un reato molto più grave è tutto finito sotto silenzio. Tra l’altro, rispetto che Grillo con il suo potere mediatico non ha avuto nei confronti della ragazza che ha esposto alla pubblica opinione.

Quella di Grillo pare piuttosto un’intemerata per intimidire magistrati e giornalisti più che uno sfogo, tra l’altro ottenendo l’effetto contrario, una notizia che nessuna considerava, è diventata da prima pagina. È quantomeno curioso chi per un semplice sospetto pretendeva dimissioni ed esponeva al pubblico ludibrio il presunto mostro, ora invochi per sé un trattamento diverso, un privilegio: uno non vale uno? Non erano sempre i grillini con il “magistrale” ministro Bonafede, alias dj Fofò, a voler eliminare la prescrizione in modo tale che qualsiasi reato, anche il furto di una caramella possa essere perseguito anche a distanza di decenni? E ora Grillo si lamenta che dopo due anni ancora non c’è una sentenza e che la denuncia non sia stata fatta subito? Per il loro modo di pensare anche dopo cinquant’anni un qualsiasi reato può essere perseguito e qui ci si lamenta di un periodo così breve. Abbiamo sempre notato un’incoerenza e un pressapochismo al limite dell’analfabetismo nel Movimento 5 Stelle e questa piazzata del capocomico Grillo ne è un ulteriore testimonianza. Purtroppo il garantismo e il diritto non aleggiano da quelle parti.

Altra notizia della settimana è stata la proposta ormai abortita della superlega di calcio che ha fatto scatenare tifosi, giornali e perfino politici. Ci sfuggono i motivi per cui delle società private non si possano mettere insieme e organizzare un campionato in autonomia e subire il pesante intervento dei politici che mettono becco in ogni questione. Capisco i tifosi che in fondo sono i “clienti” delle squadre di calcio, ma è quantomeno curioso che anche nell’attività sportiva siano i politici a parlare. Almeno nello sport lo Stato dovrebbe farsi da parte e lasciare che siano i privati a fare tutto, ma purtroppo non succede. Abbiamo atleti stipendiati dallo Stato, i vari ranghi militari sportivi, che forse nel 2021 risultano un po’ anacronistici e una spesa evitabile nel bilancio dello Stato. Sarebbe auspicabile che almeno qualche piccolo ambito della vita umana rimanesse al di fuori della sfera statale.

Altra notizia della settimana è il nuovo decreto Draghi che dal 26 aprile permette timide aperture. Si potrebbe dire meglio che niente, ma rimane il coprifuoco dalle 22 che non si riesce a capire a cosa possa servire se non come effetto psicologico per ridurre i movimenti degli italiani anche in altri orari. Se è tutto chiuso. che senso ha avere il coprifuoco? Il governo Draghi si pone in continuità con il governo Conte mostrando un chiaro atteggiamento paternalista, considerando gli italiani evidentemente degli irresponsabili. Perché non aprire di più ed invitare gli italiani a comportamenti responsabili? Finora gli italiani sono stati fin troppo ligi alle regole, al contrario del governo che si è comportato in maniera approssimativa per non dire di più. L’Italia continua ad essere un paese refrattario alle responsabilità e alle libertà.

print_icon