Covid: artigiani ancora pessimisti ma resistono

Le imprese artigiane restano pessimiste su produzione e occupazione, ma resistono e sperano di acquisire commesse di lungo periodo. L'indagine trimestrale di Confartigianato Imprese Piemonte mette in evidenza che "le speranze di ripresa sono appese all'efficacia della campagna vaccinale e alla prospettiva di intercettare una parte delle risorse del Recovery Plan". Il saldo delle previsioni sulla produzione totale è ancora negativo, ma risale da -47,68% a -26,37%. Per l'acquisizione di nuovi ordini si affermano i pessimisti con -42,77% in lieve peggioramento rispetto al -41,4% della precedente rilevazione. Le proiezioni del carnet ordini, sufficienti per meno di un mese, scendono dal 52,21% al 46,29%, quelle di carnet superiore ai tre mesi salgono dal 9,71% al 14,09%. Anche sul fronte dell'occupazione il saldo e' ancora negativo, ma in miglioramento (dal -27,84% al -15,06%), con una riduzione del saldo per le previsioni di assunzione di apprendisti (dal -40,77% al -29,29%). Le previsioni di investimenti per ampliamenti programmati per i prossimi 12 mesi salgono dal 7,23% all'8,38%, coloro che non hanno programmato investimenti diminuiscono dall'81,45% al 78,25%. Le stime di regolarità negli incassi salgono dal 54,37% al 61,24%; le previsioni di ritardi scendono dal 45,09% al 38,4%. "Gli artigiani - commenta Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte - continuano a tenere duro. La crisi ha colpito duramente il tessuto economico e sociale, ma le imprese artigiane mostrano grande capacità di reazione e vogliono contribuire al rilancio del Paese e a dare un futuro alle nuove generazioni. Per questo confidano in un impegno deciso delle istituzioni per accelerare la campagna vaccinale e attuare, mediante il Piano nazionale di ripresa e resilienza, le riforme strutturali necessarie alla ripresa".

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