LOTTA AL COVID

Scendono i ricoveri ma è ancora allerta nelle terapie intensive

In Piemonte il numero dei ricoverati in rianimazione resta sopra la soglia limite indicata dal Ministero della Salute. Il trend tuttavia indica una progressiva riduzione dei nuovi positivi e delle ospedalizzazioni

I contagi scendono ormai in modo costante, ma il Piemonte è ancora tra le regioni – sette in tutto – dove resta alta l’allerta per l’occupazione delle terapie intensive. A livello nazionale la percentuale di occupazione delle rianimazioni è sceso al 30 per cento, il limite oltre il quale il sistema rischia di andare in crisi, in Piemonte però quel dato è ancora al 38 per cento, in riduzione certo, ma oltre la soglia di allerta.

È  quanto mostrano i dati del monitoraggio quotidiano dell’Agenzia per i Servizi sanitari regionali (Agenas), relativi alla giornata del 27 aprile. Nella rilevazione del 21 aprile scorso, a livello nazionale le terapie intensive Covid erano il 34 per cento del totale e ben 12 regioni superavano la soglia del 30 per cento: sei giorni dopo il livello di occupazione è tornato al 30 per cento. È invece pari al 32% la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari di malattie infettive, medicina generale e pneumologia, e resta quindi ben al di sotto della soglia di allerta individuata dal Ministero della Salute (che in questo caso è il 40%). Anche questo valore è in calo da alcune settimane e, nelle rilevazioni del 21 aprile era pari al 35%.

Il Piemonte, mentre le terapie intensive sono oltre la soglia di guardia (38% rispetto al 30% indicato dal Ministero della Salute), i ricoveri nei reparti ordinari rientrano, seppur di poco, nei limiti fermandosi al 40%, esattamente la soglia massima indicata dal Governo. Ieri a fronte di 667 nuovi casi accertati, il Piemonte ha visto ridursi sia il numero di pazienti in terapia intensiva (da 247 a 207) sia quelli negli altri reparti (da 2.404 a 2.308), a dimostrazione di un trend che tuttavia sembra giustificare un cauto ottimismo.

Questo il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari di area medica non critica nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (24% intensive, 28% reparti ordinari); Basilicata (11%, 36%); Calabria (29%, 49%); Campania (22%, 35%); Emilia Romagna (32%, 28%); Friuli Venezia Giulia (18%, 21%); Lazio (34%, 37%); Liguria (29%, 28%); Lombardia (41%, 33%); Marche (31%, 37%); Molise (28%, 19%); Provincia Autonoma di Bolzano (6%, 14%); Provincia Autonoma di Trento (27%, 15%); Puglia (39%, 46%); Sardegna (21%, 23%); Sicilia (20%, 33%); Toscana (41%, 29%); Umbria (28%, 20%); Valle d'Aosta (27%, 21%); Veneto (18%, 17%).

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