POLITICA & SANITA'

Fumata (quasi) bianca sulle Asl

Nella giunta fuori sede notturna decisi i nuovi direttori delle aziende sanitarie piemontesi. Confermato Dall'Acqua al Mauriziano, una terna per il San Luigi, Penna verso Novara, Colombo a Vercelli. Lite tra le amazzoni Caucino e Chiorino per la guida di Biella

Fumata bianca per i direttori generali delle Asl, con ancora qualche sbuffo di grigio anche se sarebbe meglio dire di rosa. E si, perché nel corso della giunta del tutto inusualmente riunita ieri sera negli uffici della Regione in piazza Alfieri ad Asti, ancora una volta le due amazzoni biellesi (tradotte in comari da chi non ne può più delle loro beghe) Chiara Caucino ed Elena Chiorino, della Lega la prima, di Fratelli d’Italia la seconda, non hanno rinunciato a stare anche in quest’occasione su fronti opposti, con il risultato di creare un impasse sull’Asl della loro provincia, dal quale è stato ordinato loro di uscire nelle prossime ore e comunque entro oggi.

Quando dall’elenco portato dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi il nome di Mario Traina, attuale direttore sanitario dell’Asl Cuneo2, sia Caucino sia Chiorino hanno storto il naso. Alla richiesta di fare un altro nome, come da copione, le biellesi si sono divise. A quel punto l’ultimatum che scadrà oggi. Riusciranno a trovare un accordo? Se non succederà, di certo nessuno ha intenzione di restare appeso all’ennesimo scontro, anche se ieri non ha raggiunto i picchi di alcuni precedenti, delle biellesi che a dispetto della tradizione del loro territorio, paiono più use a strappare che non a tessere.

Ricucito un potenziale strappo, invece, in uno dei sancta sanctorum della sanità piemontese: a dispetto di quanto pareva pressoché deciso, Icardi ha portato sul tavolo la riconferma alla guida del Mauriziano di Gaspare Maurizio Dall’Acqua, manager di riconosciute capacità e per il quale nei giorni scorsi si erano schierati moltissimi primari, così come personalità legate all’ospedale i cui conti e le performance sono tra i migliori a livello regionale.

Tra le conferme, in alcuni casi passando dal ruolo di commissario al rango di direttore generale, quella di Giovanni La Valle alla Città della SaluteCarlo Picco all’Asl Città di Torino, Chiara Serpieri all’Asl del Vco e di Massimo Veglio alla Cuneo2. Le caselle considerate ormai definite, anche se in attesa dell’ufficialità della delibera attesa per domani o, al massimo lunedì mattina e comunque 24 ore dopo la pubblicazione dell’elenco come la norma richiede, c’è quella dell’Asl Alessandria che sarà diretta da Luigi Vercellino, attuale commissario della To4 alla cui guida è destinato Stefano Piero Scarpetta, dell’Aso di Cuneo dove è destinata Elide Azzan e della Cuneo1 che sarà diretta da Giuseppe Guerra e, salvo cambiamenti dell’ultima ora, l’Asl di Novara alla quale è destinato Angelo Penna attuale numero uno dell’Asl di Vercelli che lascia il posto a Eva Colombo, attuale direttore amministrativo dell’Asl diretta da Picco.

Valigie pronte per Massimo Uberti alla To5, pronto ad essere sostituito da Angelo Pescarmona, attuale direttore generale dell’azienda sanitaria della Valle d’Aosta, manager storicamente di centrosinistra ma che si sarebbe avvicinato, come non pochi negli ultimi tempi, alla Lega. Le prossime ore, se rimarrà il veto da parte delle due assessore biellesi, potrebbero però vedere proprio la To5 come destinazione dell’osteggiato Traina. Tenuto conto che alcune nomine erano già stato fatte nei mesi scorsi, come nel caso dell’Asl Asti affidata a Flavio Boraso, la To3 a Franca Dall’Occo e l’Aso di Novara recentemente a Gianfranco Zulian, oltre a sciogliere la questione di Biella restano da definire nelle prossime ore i posti di comando per il San Luigi e dell’Aso di Alessandria. 

Per la struttura di Orbassano si aspetta l’indicazione del rettore del rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna sulla terna presentata, ovvero Pier Luigi Pavanelli, attuale responsabile dello Spresal di Città della Salute, Valter Alpe oggi direttore amministrativo alle Molinette e Francesco Arena, attuale direttore amministrativo all’Asl Alessandria e con sponde robuste dalle parti di Fratelli d’Italia. Rumors, risuonati anche ieri sera nel corso della giunta, riferiscono di una sorta di veto nell’ambito del San Luigi e non si sa con quanta rispondenza nel mondo accademico, rispetto ad Alpe.

Nel caso di una strada bloccata verso Orbassano, all’attuale uomo dei conti di Città della Salute, dove è pronta ad arrivare per sostituirlo Beatrice Borghese, giro Agenas, data molto vicina a La Valle, verrebbe proposta la direzione dell’azienda ospedaliera di Alessandria, altrimenti destinata a Fabrizio Di Bella, già direttore amministrativo del Policlinico di Palermo durante la direzione di Picco. A quanto risulta Alpe, nome sostenuto da Forza Italia, avrebbe manifestato l’intenzione di rimanere a Torino o comunque nell’ambito della provincia, scelta che, se confermata, escluderebbe la sua guida dell’ospedale alessandrino, da poco proiettato verso il riconoscimento di Istituto di ricerca e di cura a carattere scientifico. Sparito, invece, dai radar l’aspirante direttore regionale Antonino Sottile, oggi (ma non si sa ancor per quanto) al vertice dell’Istituto tumori di Candiolo.

Le prossime ore, dunque, dovranno vedere sciogliere gli ultimi nodi, togliendo punti interrogativi vicino ad alcuni nomi di un elenco che ci si attendeva uscisse con il timbro dell’ufficialità dalla giunta di ieri, in quella un po’ misteriosa e certamente irrituale trasferta astigiana. Che sia stata solo la pizza organizzata dal vicepresidente Fabio Carosso nella sua città, nessuno ci crede. Tantomeno a muovere il presidente Alberto Cirio e tutto l’esecutivo la speranza che il volli, fortissimamente volli ispirato dal luogo, potesse essere d’auspicio per tradurre in fatti la volontà di chiudere senza intoppi la complicata partita. Piuttosto, visto proprio l’argomento, un’altra speranza, peraltro vana, avrebbe mosso alla trasferta: discutere lontano da orecchie indiscrete. Senza che nulla trapeli.

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