VERSO IL VOTO

Il centrodestra incorona Damilano

Il vertice romano della coalizione ufficializza la candidatura a sindaco di Torino dell'imprenditore acqua&vino. Una formalità che arriva dopo mesi di tira e molla. Ma in questo tempo si è consolidato il suo profilo civico, ora però dovrà fare i conti con i partiti

Era poco più di una formalità, ma in politica, si sa, meglio mai dare nulla per scontato. È arrivata oggi dall’ultimo vertice del centrodestral’attesa incoronazione di Paolo Damilano a candidato sindaco di Torino.

A dirla tutta, l’aspirante primo cittadino non ha mai scalpitato troppo per ricevere troppo in fretta l’incoronazione. In questi, infatti, mesi ha avuto tutto il tempo per rafforzare il profilo civico della sua candidatura, puntando tutto sulla sua lista, Torino Bellissima. Cinquantacinque anni, imprenditore nel settore del food&beverage, torinese con radici familiari tra le Langhe – dov’è nata e cresciuta la sua azienda vinicola – e in Val Pellice, Damilano è stato fin dall’inizio il cavallo su cui ha puntato la Lega di Matteo Salvini dopo che già due anni fa il suo nome era circolato al posto di Alberto Cirio come papabile candidato governatore. In ottimi rapporti con il ministro Giancarlo Giorgetti, vero dominus della Lega al Nord, l'imprenditore non ha avuto difficoltà ad accreditarsi anche tra gli alleati della Lega.

“Paolo Damilano è il candidato sindaco a Torino” è la dichiarazione con cui Salvini, al termine della riunione con gli altri leader del centrodestra blinda il nome dell’imprenditore. Formalizzato anche il nome di Enrico Michetti per Roma, in ticket con Simonetta Matone “che sarà prosindaco”, mentre “entro la settimana sarà ufficializzata la candidatura per la Regione Calabria”.

Leggi anche: Damilano, il babau che spaventa (solo) la sinistra

Nell’ultimo anno e mezzo sono stati numerosi gli incontri con Salvini che, secondo lo schema di proporre civici e non politici per le amministrative, se l’è subito intestato. Dopo alcune schermaglie tattiche era comunque arrivato un sostanziale via libera anche dagli alleati. Ora dovrà fare i conti con le forze della coalizione. Magari provando addirittura ad ampliarne il perimetro portando dentro pezzi di formazioni moderate che navigano sempre più al largo del centrosinistra: da Azione a Italia Viva che vedono sempre più come fumo negli occhi il rapporto privilegiato che il Pd sta instaurando con il Movimento 5 stelle a discapito dell’area riformista della coalizione.

Non si fa attendere la reazione di Damilano per il quale “oggi è una giornata molto importante, perché l’adesione dei partiti di centrodestra al progetto civico di Torino Bellissima è un segnale ulteriore che siamo sulla strada giusta. La strada della condivisione di una terapia d’urto per fare ripartire la città, per ricostruirla dopo questa guerra. Dovremo lavorare tutti insieme per riportare Torino all’altezza di sé, della sua storia e dei talenti della sua straordinaria comunità. L’unità e la squadra sono un elemento fondamentale per la ricostruzione, bisognerà agire in fretta e più siamo meglio possiamo farlo. Da oggi siamo ancora più concentrati sull’obiettivo di rendere di nuovo Torino bellissima”.