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Salvini scommette su Torino, Damilano avanti nei sondaggi

Il leader della Lega lunedì al Golden Palace per tirare la volata al candidato civico su cui punta per marcare la svolta moderata. Nella rilevazione di Euromedia della Ghisleri Lo Russo indietro di quattro punti. Ancora molto alta la percentuale di indecisi

Sarà Matteo Salvini il primo leader nazionale del centrodestra a incontrare Paolo Damilano dopo la sua investitura ufficiale a candidato sindaco. Il segretario della Lega, atteso a Torino lunedì al Golden Palace dopo una visita al cantiere Tav in Valsusa, punta molto sull’imprenditore dell’acqua e del vino non solo per conquistare, per la prima volta nella storia, il governo della città, ma soprattutto per marcare con questa “scelta civica” il nuovo corso moderato del partito. E sebbene dietro la discesa in campo di Damilano si stagli la figura dell’eminenza grigia del Carroccio Giancarlo Giorgetti, è il Capitano ad averla imposta agli alleati.

Il battesimo da Salvini l’imprenditore lo aveva ricevuto ben prima della tardiva e assai attesa ufficializzazione da parte del tavolo nazionale del centrodestra. Più d’uno e più di due gli incontri in questi mesi in cui il candidato, pur senza esserlo ancor formalmente, non ha perso un solo giorno anticipando l’avvio della campagna elettorale, mentre gli avversari erano ancora impelagati in diuturne discussioni interne alle rispettive coalizioni. Adesso, un paio di settimane dopo l’incoronazione, Salvini insieme al segretario regionale Riccardo Molinari (un altro dei protagonisti della scelta) darà l’abbrivio a una competizione elettorale che si annuncia combattuta e dall’esito quanto mai incerto.

Come confermano i numeri di un sondaggio di Euromedia Research, l’istituto di Alessandra Ghisleri, che assegna a Damilano il 43,7%, mentre il candidato del centrosinistra, l’attuale capogruppo in consiglio comunale del Pd Stefano Lo Russo è dato al 39,6%. Per quanto riguarda i Cinquestelle, visto che ancor il candidato non c’è, è stata testata la capogruppo Valentina Sganga accreditata all’11,9%, assegnando potenzialmente al M5s il ruolo di ago della bilancia al più che probabile ballottaggio. Di scarso rilievo gli altri aspiranti sindaci: lo storico Angelo D’Orsi alla testa di un pugno di liste di sinistra si ferma all’1,6%, marginali pure il portabandiera dei Sì Tav, Mino Giachino (0,9%), e il candidato del partito gay, Davide Betti (0,8%). Il fronte degli indecisi, una cui parte finirà nell’astensione, viene quantificata al 36%. Una cifra molto alta, ma fisiologica visto che la tenzone elettorale formalmente deve ancora incominciare, il centrosinistra ha scelto solo da due settimane il suo candidato e i 5 Stelle, tra i molti travagli che agitano base e vertici, annovera pure a livello locale l’attesa decisione per Torino.

Con tutte le necessarie cautele del caso e tenuto conto dei mesi che ancora dividono dalla data, peraltro da definire, delle elezioni d’autunno, il duello tra Damilano e Lo Russo vede nel sondaggio il primo con un vantaggio di quattro punti sul secondo. Tanto? Poco? Quanto larga la forchetta sempre indicata come elemento di elasticità dei dati dagli stessi sondaggisti? In fondo, una distanza che non è un abisso e, tenuto conto del vantaggio accumulato in termini di notorietà da Damilano in questi mesi di corsa solitaria, facilmente recuperabile da Lo Russo.

Quattro punti che permettono però al centrodestra e sicuramente a Salvini lunedì di galvanizzare il candidato, semmai già non lo fosse di suo, e le truppe, ma non certo di prendere sotto gamba una lunga marcia verso le urne. Quattro punti che forse potranno servire al centrosinistra per smettere di discutere al suo interno e in particolare tra le mura domestiche del Pd, guardando fuori dove quel divario può essere colmato senza trascinarlo come un fardello o, peggio, vederlo crescere. Molto dipenderà dall’approccio dei candidati, dalla loro empatia, dalle loro mosse azzeccate o dai passi falsi, ma non di meno dalle proposte concrete, dai programmi oltre gli slogan. Il cammino è ancora lungo, attraversando l’estate, e la stagione dei sondaggi è appena incominciata.

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