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I no vax giocano (sporco) sulle cure a casa

Manifesti nell'Alessandrino esortano a non vaccinarsi prendendo a pretesto la validità delle terapie domiciliari. Icardi: "Un atto irresponsabile, mentre il Piemonte ha raggiunto i 4 milioni di dosi somministrate". Condanna anche dai Comuni e delle associazioni

Dal web ai manifesti. Sembra un passo all’indietro quello dei no vax che in provincia di Alessandria hanno tappezzato, con affissioni regolari nei tabelloni, OvadaAcqui Terme e altre cittadine. Ma dietro la scelta, probabilmente c’è una strategia: arrivare con quel messaggio scellerato a chi non bazzica internet. Soprattutto le persone anziane, una parte delle quali soprattutto dai 60 ai 70 anni rappresenta ancora una fetta cospicua di popolazione che non ha ancora aderito alla campagna vaccinale. Ma è il messaggio, giocato su un enorme equivoco, a preoccupare. Affermando che “il vaccino sperimentale non dà immunità” sui manifesti si legge che “dal Covid si guarisce con la terapia domiciliare precoce”. Una falsità e una verità, mescolate abilmente insieme da chi si cela dietro “liberascelta” un sito molto attivo nell’avversare i vaccini. Non casuale la stessa scelta del territorio, quello dove per prima è partita la terapia domicliare poi estesa con protocollo a tutta la regione.

Immediata la reazione del “Comitato per la cura tempestiva domiciliare nell’epidemia Covid 19” che attraverso i suoi legali ha chiesto l’immediata rimozione dei manifesti e l’accesso agli atti comunali per conoscere l’identità di chi ha chiesto l’affissione dei manifesti. “Si rischia di compromettere un lavoro di oltre 17 mesi, per vedere validati, a livello ministeriale, adeguati protocolli di cura domiciliare precoce e di danneggiare il lavoro dei medici di famiglia” scrive il comitato. Lo stesso consiglio comunale di Ovada all’unanimità ha espresso in un documento la riprovazione per quei manifesti e riconfermata la piena fiducia nelle cure domiciliari del tutto impropriamente associate all’invito a non vaccinarsi. Sconcerto e disappunto arriva dalla Onluss Cigno che si occupa di oncologia. Sul caso interviene anche l’assessore regionale alla Sanità: “Abbiamo raggiunto un altro traguardo importante superando i 4 milioni di dosi somministrate. È fondamentale – dice Luigi Icardi – che tutta la popolazione risponda a questa chiamata, perché attualmente il vaccino è la possibilità più concreta di proteggerci dal Covid e dalle sue varianti, garantendo la sicurezza delle nostre vite e del nostro lavoro, senza costringerci mai più a subire nuovi lockdown o limitazioni della nostra libertà”.

Icardi ricorda come “Il Piemonte è stata la prima regione ad adottare ed applicare un articolato protocollo farmacologico e logistico sulle cure domiciliari, precoci, contro il Covid-19. Credo fermamente nell’utilità delle cure domiciliari. Far leva su questo per alimentare campagne contro la vaccinazione è a dir poco irresponsabile”.

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