ECONOMIA DOMESTICA

Troppi pagamenti in ritardo, aziende piemontesi in allarme

Il 62% delle imprese sul territorio regionale è preoccupato per questa prassi (la media nazionale è del 51%). Tra i fornitori 4 su 10 saldano le loro pendenze tra i 31 e i 50 giorni. Il report di Intrum - DOCUMENTO

Le aziende piemontesi sono più preoccupate (62%) rispetto alla media delle imprese italiane (51%) per il problema dei ritardi nei pagamenti. È quanto emerge dallo European Payment Report (Epr) di Intrum, il principale operatore europeo nei credit services che ha intervistato più di 11mila imprese di 29 paesi europei e che in regione ha registrato la disponibilità di quasi la metà (49%) delle imprese ascoltate nel rivedere i termini di pagamento per andare incontro al proprio debitore: la media nazionale si attesta al 35%. Diverse aziende piemontesi (36% di quelle intervistate contro il 20% della media italiana) prevedono per i prossimi mesi che i propri partner commerciali faranno un eccessivo affidamento a prestiti non garantiti.

La situazione dei pagamenti alle imprese rilevata da Intrum in Piemonte vede il 40% dei fornitori ottenere il saldo in media tra 31 e 50 giorni (la media italiana si attesta al 30%), mentre il 17% salda tra 51 e 75 giorni e il 13% addirittura tra i 76 e i 100 giorni. Solo un'azienda su tre paga i propri fornitori in meno di un mese. Discorso simile per le pubbliche amministrazioni: il 41% dei pagamenti da parte della Pa vengono eseguiti tra 31 e 50 giorni (media nazionale del 31%), solo il 9% salda a meno di un mese mentre il 23% paga le proprie fatture tra i 76 e i 100 giorni dalla data di emissione. Quasi tutti i manager intervistati in regione si trovano d’accordo nell’auspicare l'introduzione a livello nazionale di una nuova legislazione in tema di ritardi nei pagamenti.

L’Epr di Intrum ha cercato di indagare anche in quanto tempo manager e imprenditori piemontesi stimano che la regione possa diventare “cashless”, ossia utilizzare esclusivamente la moneta elettronica. Se a livello nazionale il 24% delle aziende interpellate ritiene che l’uso del contante non sarà mai azzerato, in Piemonte la media si alza al 33%. “A tutti i livelli – commenta Antonio Rabossi, operations director di Intrum Italy – le aziende sono concordi nel ritenere la sana gestione del credito l’elemento chiave per la ripresa economica nella fase post-pandemica. Una sana gestione del credito investe l’impresa di un ruolo sociale: per il 67% delle aziende italiane (69% in Europa) che abbiamo intervistato, il pagamento dei fornitori nei tempi concordati è una delle componenti della responsabilità sociale d’impresa”.

Qui il report completo

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