ECONOMIA DOMESTICA

Edilizia in (timida) ripresa, però manca manodopera

Superbonus e lavori pubblici in crescita danno linfa a un settore che ha patito oltre dieci anni di crisi profonda, culminati con il Covid. Ora, però, il problema è trovare muratori, posatori e carpentieri: il 40% degli occupati è straniero

Paradossi di questi tempi. Proprio mentre il settore edile si sta rialzando da una delle più gravi crisi affrontate in decenni fatica a trovare manodopera specializzata. Mancano muratori, carpentieri, posatori e i pochi che ci sono, sono stranieri: circa il 40 per cento secondo i dati della cassa edile. A lanciare l’allarme è il presidente del Collegio Costruttori di Torino Antonio Mattio nel giorno dell’assemblea dell’organizzazione. Per questo Mattio propone un sistema di formazione per i lavoratori espulsi da altri settori perché possano collocarsi nell’edilizia e anche un’opera di informazione sui più giovani “che oggi snobbano questo tipo di occupazioni”.

Tra l’ottobre dello scorso anno e maggio 2021 l’occupazione nel settore è stata in forte crescit: le ore di cassa integrazione sono calate del 68% e le ore lavorate si sono incrementate del 29,3%. Rispetto allo stesso periodo a cavallo tra gli anni 2018 e 2019 le imprese sono aumentate del 5%, gli operai dell’8,5% e la massa dei salari del 10,6%. Merito delle azioni governative messe in campo per contrastare la pandemia a partire dal Superbonus 110% e di una ripresa, seppur ancora debole, degli investimenti pubblici.

Per quanto riguarda il Superbonus, il Piemonte si pone in nona posizione per numero di interventi e in settima per importi: 1.498 interventi per 230 milioni, di cui circa la metà realizzati tra Torino e provincia. Nuova spinta arriva anche dal mercato immobiliare: se nel 2020 le compravendite di edilizia residenziale a Torino sono diminuite del 13%, a partire dal secondo trimestre dell’anno scorso, dopo un calo iniziale, hanno iniziato a crescere e, nel primo trimestre 2021, sono aumentate del 31,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Per quanto riguarda le opere pubbliche, il primo semestre dell’anno in corso segna un aumento degli appalti pubblicati nell’area metropolitana per oltre 155 milioni, più che raddoppiati rispetto all’anno scorso quando le pubblicazioni, nel primo semestre, sono state pari a 75 milioni, complice naturalmente l’esplosione della pandemia. Ma comunque si osserva un aumento anche rispetto al 2019 (150 milioni).

Occorre considerare il consistente aumento delle procedure negoziate senza bando, dato che non può essere quantificato in maniera puntuale in mancanza di pubblicità delle stesse. Per quanto riguarda i lavori pubblici la Smat è sempre la principale stazione appaltante; nel 2020 ha appaltato lavori per oltre 43 milioni mentre, quest’anno ha già bandito 24 gare per un importo complessivo pari quasi a 107 milioni. Il Comune di Torino ha leggermente aumentato gli importi delle gare pubblicate nel 2020 (oltre 31 milioni rispetto ai circa 25,7 milioni del 2019); nel 2021 il trend, moderatamente positivo, sembra continuare con 29 gare avviate nei primi sei mesi per un importo pari a 15,2 milioni.

L'andamento dell'edilizia nei primi sei mesi del 2021

print_icon