GIUSTIZIA

Mottarone, "triplo pasticcio" nell'assegnazione del fascicolo

Durissima la relazione del Csm sulla gestione da parte del Tribunale. Dito puntato contro il presidente Montefusco a partire dalla sostituzione della gip Banci. Si rischia un nuovo cambio di giudice e provvedimenti ai responsabili

La gestione del fascicolo sulla strage della funivia del Mottarone nel tribunale di Verbania è irregolare. Il balletto di competenze tra giudici, l’anomala informalità dei provvedimenti, la ripetuta assenza del capo dell’ufficio, le comunicazioni via mail e chat, l’arbitrarietà dei criteri di assegnazione e sottrazione del fascicolo configurano senza precedenti nella storia giudiziaria italiana. Questa la conclusione della settima commissione del Consiglio superiore della magistratura, che non senza imbarazzo ha esaminato il dossier bocciando i tre provvedimenti del tribunale. Mercoledì il documento sarà votato dal plenum. La vicenda era diventata di dominio pubblico dopo che il presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, aveva sottratto il processo alla giudice per le indagini preliminari Donatella Banci Buonamici, che pochi giorni prima aveva annullato l’arresto dei tre indagati disposto dalla Procura. Le Camere Penali avevano gridato allo scandalo, i consiglieri Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita avevano sollevato il caso al Consiglio superiore della magistratura.

E il Csm ha verificato se sono state rispettate le regole che garantiscono la trasparenza nell'assegnazione dei processi. Forma che è anche sostanza. Dal dossier si scopre che in realtà sono tre i provvedimenti sotto esame. Il primo risale a febbraio. La gip Elena Ceriotti viene esonerata dal presidente del tribunale fino a fine maggio, si difende la Banci. Falso, accerta il Csm: l'udienza era finita alle 13,02 e la Palomba era libera nei due giorni successivi. Il terzo provvedimento è di nuovo del presidente del tribunale, Montefusco: il 7 giugno, mentre la Banci sta per decidere sulla richiesta di incidente probatorio avanzata dagli indagati e dopo che i due hanno avuto intense conversazioni, le toglie il fascicolo e lo assegna alla Ceriotti, poiché nel frattempo, rilevata dal Csm con più nettezza rispetto al parere del Consiglio giudiziario di Torino, che pure aveva definito il provvedimento. E ora? Gli atti giudiziari (sia della Banci che della Ceriotti) restano validi. La palla torna al presidente del tribunale che, sulla base delle valutazioni del Csm, dovrà decidere a chi assegnare definitivamente il fascicolo. Possibile un altro cambio di giudice, in pieno incidente probatorio. Sarebbe il terzo. Quanto al Csm, il caso non è chiuso. Potrebbe valutare eventuali motivi di incompatibilità ambientale tra i magistrati protagonisti della vicenda e provvedimenti sulle loro carriere. Le comunicazioni sono agli atti, assieme all'audizione torinese, secondo diverse fonti, della gip Banci.

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