Il Cav dei No Vax

Dicono che... pure il mite Gianfranco Zulian, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Novara, abbia perso le staffe di fronte all’immagine della piazza No Pass (e pure tanto No Vax) alessandrina plaudente l’arringa di Pietro Luigi Garavelli, che dell’ospedale novarese è primario infettivologo, anche se ormai da molti mesi assente dal lavoro per malattia. Già questo stride, ma a indurre il vertice dell’Azienda ospedaliera universitaria ad avviare un provvedimento disciplinare è anche e soprattutto quel che il primario, appena insignito del cavalierato dal Presidente della Repubblica, su segnalazione di alcuni deputati leghisti e dal sindaco di Alessandria dello stesso partito, ha detto alla manifestazione. Contrario alla vaccinazione “salvo casi particolari” al di sotto dei 40 anni, Garavelli cammina sul filo spiegando di essersi vaccinato, ma di non voler vaccinare i figli, dice che la mascherina è importante, ma la tiene come un bavagliolo parlando tra la calca dove nessuno ce l’ha. Motiva la sua partecipazione “per fare informazione”, ma quando afferma che “il Green Pass è il figlio bastardo del lockdown”, diventa una star della piazza. “Se li confrontiamo con i numeri dello scorso anno, quelli di quest’anno con il vaccino sono peggiori. Abbiamo dei dati poco incoraggianti”. E giù applausi al primario nominato cavaliere “per il contributo dato alla lotta contro il Covid”, seppur lontano dal suo ospedale per via degli acciacchi. Che, però, non gli hanno impedito di andare tra i No Vax. 

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