DIRITTI & ROVESCI

Medici no vax, tempo scaduto: ora andranno fuori dalle corsie

Il Tar rinvia al 9 febbraio la decisione sui ricorsi presentati da oltre 600 sanitari non vaccinati contro i provvedimenti annunciati dalla Regione Piemonte. A questo punto le Asl possono procedere per tutelare lavoratori e pazienti

Il Tar del Piemonte ha rinviato al 9 febbraio del prossimo anno la decisione sul ricorso presentato da oltre 600 operatori sanitari piemontesi contro le Asl perché decisi a non cedere all’obbligo di essere vaccinati contro il Covid per continuare ad esercitare la professione, a meno di valide ragioni per rifiutarlo. I ricorrenti ieri avevano rinunciato alla sospensiva delle sanzioni. Nei confronti del personale sanitario non vaccinato, pertanto, già nelle prossime, a quanto si apprende, la Regione Piemonte potrebbe far partire i provvedimenti di demansionamento o addirittura di sospensione dall’attività.

Nell’udienza di merito del 9 febbraio sarà trattata anche l’istanza di sospensiva che i ricorrenti hanno rinunciato a discutere oggi. Nei prossimi giorni, pertanto, alle lettere di invito a vaccinarsi, le Asl faranno seguire formale richiesta a farlo dando al personale sanitario che non ha dichiarato di essere vaccinato un termine di 15 giorni. “Se entro questo tempo i sanitari non si vaccineranno o verranno distaccati dai pazienti o, in caso di impossibilità a farlo, verranno posti a casa senza stipendio”, spiega all’Adnkronos il professor Vittorio Barosio, legale delle Asl piemontesi. “Questa – continua Barosio – è la procedura prevista dal decreto legge 44 dell'aprile 2021 che ha scadenza il 31 dicembre. Ad oggi il ricorso parrebbe inammissibile perché i ricorrenti hanno impugnato una semplice richiesta di informazioni, che non è un atto lesivo, ma quando le Asl manderanno avanti la procedura obbligandoli a vaccinarsi con ogni probabilità ci troveremo di fronte a una nuova impugnazione”, conclude.

Sono oltre 22mila su 173mila (il 12,7 per cento) gli operatori sanitari che operano in Piemonte ad aver rinunciato al vaccino. La decisione del Tribunale amministrativo arriva dopo che ieri era andato a vuoto anche l'ultimo tentativo di confronto organizzato dall'Unità di crisi della Regione e dall'Ordine dei camici bianchi: all'appuntamento, però, non si è presentato nessuno degli operatori sanitari che finora hanno rifiutato l'iniezione anti-Covid.

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