A Torino torna la competenza

La competenza della classe dirigente politica ed amministrativa resta al centro del dibattito politico e culturale nel nostro paese. Un elemento che è stato semplicemente azzerato nell’epoca in cui ha fatto irruzione il populismo. Del resto, ormai tutti conosciamo quali sono stati gli asset costitutivi di questa subcultura. E cioè, demagogia, antisistema, esaltazione della incompetenza e della inesperienza, violenza verbale e, in ultimo, demolizione di tutto ciò che ha caratterizzato la politica del passato. Certo, in un clima del genere era abbastanza scontato che la qualità della classe dirigente era una non priorità. O meglio, un elemento da considerare del tutto desueto e da archiviare con poche e scontate battute. Non a caso, l’ideologia “dell’uno vale uno” rientrava perfettamente in questa logica.

Ora, per fortuna, si inizia ad intravedere la potenziale e progressiva fine di questa subcultura populista. Anche se non sarà un processo né semplice né rapido perché questa malapianta per troppo tempo ha attraversato le radici della nostra seppur fragile democrazia e, soprattutto, ha caratterizzato per lungo tempo il concreto dibattito politico nel nostro paese. Adesso, almeno così pare, anche questa deriva populista inizia ad essere messa in discussione. E, come prima conseguenza, dovrebbe ritornare la politica con i suoi istituti e con le sue tradizionali modalità organizzative. A cominciare, appunto, dalla qualità e dalla competenza della classe dirigente politica ed amministrativa. E le ormai prossime elezioni amministrative sono una ghiotta occasione per misurare questa inversione di rotta. E la campagna elettorale per il Comune di Torino, al riguardo, è un termometro che può risultare molto interessante.

E proprio le notizie su Torino sono, almeno a mio parere, decisamente incoraggianti. Partendo proprio e soprattutto dai candidati a Sindaco. Noi tutti sappiamo, del resto, che la città di Torino è storicamente nota anche per la qualità e l’autorevolezza di alcuni grandi sindaci del passato. Per citarne solo alcuni, da Grosso a Porcellana, da Novelli a Castellani, da Zanone a Chiamparino. E, probabilmente, si può di nuovo aprire una stagione dove la qualità e la competenza politica della classe dirigente tornano centrali. Due esempi concreti, tra gli altri. Lo schieramento di sinistra candida a Sindaco Stefano Lorusso. Apprezzato dirigente politico ma soprattutto un candidato molto competente in ambito amministrativo e un grande conoscitore della città. Certo, un grande Sindaco lo si giudica solo dopo aver esercitato il suo mandato. Ma è indubbio che Lorusso ha tutte le caratteristiche per assolvere con grande diligenza e competenza questo delicato ed importante ruolo istituzionale. Lo schieramento alternativo è guidato da Paolo Damilano. Altro profilo, schiettamente “civico” e con meno esperienza politica, come ovvio, ma altrettanto credibile e qualificato per il suo ricco curriculum professionale. E questo per fermarsi ai candidati a Sindaco dei due schieramenti più consistenti.

Ma il ritorno della competenza, della esperienza e del profilo politico dei candidati non può che essere di buon auspicio per la stessa qualità della prossima competizione elettorale. E questo anche perché quando si incrina il dogma del populismo e si certifica il ritorno della politica, la stessa formazione delle liste non potrà che risentirne pesantemente. Va bene, come ovvio, la presenza di candidati della sempreverde società civile ma è altrettanto evidente che senza la professionalità dei politici - che non va mai confuso con il professionismo della casta politica - è la stessa politica ad uscirne sconfitta e seccamente ridimensionata. Un lusso che semplicemente non ci possiamo più permettere.

Per questi semplici motivi la prossima competizione amministrativa di Torino si preannuncia molto, molto interessante. E forse anche decisiva per invertire una rotta che da troppo tempo incrina e indebolisce la politica e, di conseguenza, la stessa qualità della nostra democrazia e la credibilità delle nostre istituzioni.

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