BERLUSCONEIDE

Scisma in Forza Italia, contromosse del cardinale azzurro Cavallera

L'ex assessore regionale cerca di rattoppare lo strappo nel suo feudo elettorale. Abboccamenti con almeno tre consiglieri (dalla destra a Italia Viva) per provare a resuscitare il partito a Palazzo Rosso. Ma la Lega avverte: nessun trasformismo

Lo scisma che ha spazzato via Forza Italia da Palazzo Rosso agita le notti e i giorni del Cardinale Azzurro. Scossa dalla maldestra decisione del coordinatore regionale Paolo Zangrillo di sostituire il suo omologo alessandrino, l’ex sindaco Piercarlo Fabbio, con l’attuale vicesindaco Davide Buzzi Langhi con conseguente abbandono del partito di sei consiglieri comunali su sette, la diocesi elettorale di Ugo Cavallera è da settimane travagliata da pericolose eresie e concrete minacce per la tenuta dell’amministrazione civica guidata dal leghista Gianfranco Cuttica e prossima, da qui a un po’ di mesi, al voto.

A dispetto della fisiognomica, l’ex veterano di Palazzo Lascaris e Piazza Castello, più dell’arguzia di don Camillo nel volto di Fernandel, sembra mostrare l’affanno preoccupato di Peppone al suono delle campane. Tant’è che l’altra sera, insieme a Buzzi Langhi, all’incontro chiesto e ottenuto con i segretari cittadini della Lega Roberto Molina e di Fratelli d’Italia Alessandro Traverso, si è presentato con una soluzione che nei suoi pensieri avrebbe dovuto convincere e rassicurare gli alleati sulla tenuta di Forza Italia di fronte all’uscita dei sei che non hanno accettato la defenestrazione di Fabbio. Zio Ugo, come i giovani chiamano l’evergreen di antiche e mai dimenticate origini democristiane, ha messo sul tavolo tre nomi: quello del presidente del Consiglio comunale Emanuele Locci, calzoni corti in Fratelli d’Italia poi posizione autonoma ma sempre da quelle parti, Vincenzo De Marte con trascorsi nella dipietresca Italia dei Valori eletto dei Moderati di Mimmo Portas oggi nel gruppo misto fronte centrosinistra dialogante con il centrodestra a seconda dei casi e Simone Annaratone unico esponente di Italia Viva a Palazzo Rosso.

Nello schema di Cavallera i tre dovrebbero rattoppare l’emorragia che la lasciato il gruppo azzurro ridotto alla solo presenza di Carmine Antonio Passalacqua ed evitare così che Forza Italia debba sacrificare i suoi assessori in nome delle richieste già di fatti avanzate dai fuoriusciti. 

Ma il proverbiale passo felpato di Ugo stavolta pare aver lasciato il passo agli scarponi. Tant’è che la risposta ricevuta dalla Lega è una secchiata d’acqua gelata: se ci porti la dichiarazione dei tre che attestano il loro passaggio nel gruppo di Forza Italia va bene, altrimenti restiamo alle parole e nulla più, questo in sintesi quel che s’è sentito dire da Molina in nome e per conto del partito che in città vanta il segretario regionale nonché capogruppo alla Camera. E che Riccardo Molinari non esulti di fronte al pasticcio zangrillesco a pochi mesi dal voto è cosa nota.

Non solo. La campagna acquisti annunciata da Cavallera sarebbe poco più che un suo auspicio. Qualcuno dei tre non avrebbe neppure parlato con lui e nessuno ad oggi avrebbe dato il suo assenso all’operazione. Una pelle dell’orso offerta agli alleati, senza ancora aver preso l’orso. La Lega che degli orsi, ai tempi di Umberto Bossi, mangiava bistecche sfidando embarghi e divieti, drizza le orecchie e mette sul chi va là l’ex democristiano. Il quale cerca di rimediare al disastro compiuto dal fratello del medico personale di Silvio Berlusconi.

Nel frattempo gli scissionisti chiedono due assessori, buttando in campo altrettanti nomi specchietti per le allodole: l’ex titolare al Bilancio della giunta Fabbio, Franco Trussi e la sua collega dell’epoca Teresa Curino. I sei fuoriusciti punterebbero in realtà sull’ex comandante dei vigili urbani Pier Giuseppe Rossi (anche se un contenzioso con il Comune renderebbe difficile l’incarico) e l’ex dirigente dei servizi demografici di Palazzo Rosso Carla Cattaneo. Sempre nello stretto milieu che fa riferimento all’ex sindaco giubilato dalla guida del partito cittadino, si muove con ambizioni di guida dell’Amag, visto che l’attuale amministratore delegato Adelio Ferrari è in scadenza a fine anno, Antonino Tortorici già vicecoordinatore azzurro vicino all’ex sindaco. 

Martedì prossimo torna a riunirsi il consiglio comunale. Lì si vedrà se il lavorìo del Cardinale Azzurro avrà in parte rimediato allo scisma, oppure se Forza Italia ad Alessandria con la decisione di Zangrillo è sparita in un amen.

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