VERSO IL VOTO

Fratelli d'Italia prende il largo,
la Lega si arrocca su Canelli

Nel giorno in cui Salvini arriva a Novara, esplode la querelle tra i due principali alleati del centrodestra: "Hanno paura di noi" dicono dai gazebo meloniani. Giordano si riprende la scena e il segretario Liuni si prepara sloggiare. Centrosinistra non pervenuto

È quando l’avversario non è abbastanza competitivo che all’interno della stessa compagine sorgono più facilmente incomprensioni o dissidi. Ne sa qualcosa il sindaco di Novara Alessandro Canelli, in corsa per un bis considerato scontato dai bookmaker, che ultimamente passa buona parte del suo tempo a mediare tra Lega e Fratelli d’Italia, più che a recuperare voti da un avversario – Nicola Fonzo – ormai in disarmo. I sondaggi hanno certificato la crescita della pattuglia meloniana guidata nel capoluogo da Gaetano Nastri e la Lega teme di vedere profondamente ridimensionata la sua rappresentanza in Consiglio dopo la prossima tornata elettorale. Insomma, se fino a oggi Canelli è stato sostenuto quasi da un monocolore verde, il prossimo 5 ottobre potrebbe avere a che fare con una maggioranza più composita. Cinque anni fa FdI aveva ottenuto il 6,7 per cento, “ora puntiamo a raddoppiare i nostri consensi” suonano la carica dai gazebo.

Per tenere l’arrembante alleato a distanza di sicurezza, la Lega ormai associa in modo sempre più spudorato il proprio simbolo al nome del primo cittadino, tra i più popolari d’Italia: “Canelli è un sindaco della Lega e per supportarlo è necessario fare una croce sul simbolo della Lega” scrive sulla sua pagina facebook l’assessore regionale Matteo Marnati. Più chiaro di così. E lo stesso accade pure sui manifesti e sui volantini: se stai con Canelli vota Lega, ecco il messaggio. Nastri protesta e il sindaco media: pronti anche i volantini di FdI con Meloni accanto al primo cittadino. “Sapevamo che, temendo la nostra rimonta, la Lega avrebbe provato a truccare la corsa” provoca un candidato di FdI.

La fibrillazione sta crescendo anche perché nell’arena elettorale è ricomparso uno dei personaggi più conosciuti a Novara, rimasto per anni dietro le quinte, impegnato a difendersi da un procedimento giudiziario da cui è uscito lindo: si tratta dell’ex sindaco ed ex assessore regionale Massimo Giordano. È lui ancora ad avere in mano le redini della Lega locale, lo stesso Canelli è considerato una sua creatura, il consigliere regionale Riccardo Lanzo esercita la professione di avvocato nel suo stesso studio, l’assessore regionale Matteo Marnati è un suo uomo. Alla presentazione della lista della Lega, Giordano si è preso a sorpresa la scena, relegando gli altri al ruolo di comprimari. Corre voce che il segretario provinciale Marzio Liuni sia terrorizzato dal suo ritorno su piazza e molti consiglieri uscenti temono di rimanere fuori da Palazzo Cabrino dopo che la lista è stata riempita di personaggi vicini all’ex sindaco. Per esempio il capolista Sergio Albenga che era segretario generale del Comune quando Giordano era primo cittadino, o l’assessore uscente Laura Bianchi per non parlare di Raffaele Lanzo, fratello di Riccardo, che correrà in tandem con Francesca Ricca, la moglie del deputato Paolo Tiramani. Ma il candidato su cui Giordano punta maggiormente è Arduino Pasquini, collaboratore di Marnati in Regione. Insomma almeno cinque posti sembrano già blindati e a questi va a aggiunta l'assessore uscente, già sindaco pro tempore, Silvana Moscatelli, una macchina da voti a sé stante. Gli altri – l’assessore Valentina Graziosi, la capogruppo Anna Colombo e i consiglieri Elena Foti, Flavio Freguglia, Erika Nieddu, Tiziana Ongari – a correre per le posizioni di rincalzo, assieme ai due esponenti vicini al consigliere regionale Federico Perugini: il vicepresidente del Consiglio comunale Claudio Strozzi e Gaetano Picozzi. All’orecchio di Canelli sono arrivate non poche rimostranze e Giordano ha replicato rinfacciando pubblicamente l’inadeguatezza dimostrata in questi cinque anni da alcuni consiglieri comunali.

E mentre Matteo Salvini arriva in città per suonare la carica, nel partito ci si intererroga: cos’ha in mente Giordano? Il primo a chiederselo è Liuni che sente le gambe della sua sedia piegarsi. Nel 2024 ci saranno le elezioni europee, un anno prima le politiche.  

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