EMERGENZA SANITARIA

Pronto soccorso a rischio crash

Allarme di Anaao-Assomed: "La carenza di medici può provocare il tracollo di servizi vitali per i cittadini". Inviate alla Regione Piemonte le proposte per tamponare la situazione. Rivetti: "Serve un nuovo piano sanitario"

“Esiste il rischio concreto di un tracollo dei servizi di emergenza sanitaria indispensabili per garantire sicurezza e qualità delle cure ai cittadini”. L’allarme, non il primo ma questa volta ancor più grave e perentorio dei precedenti, lo lancia il sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed. “La carenza di specialisti in medicina d'emergenza urgenza, la crescente ondata di cessazioni di medici ospedalieri per pensionamenti e passaggio alla sanità privata, la sempre minore attrattività del lavoro causata da condizioni di lavoro usuranti, carichi di lavoro eccessivi, elevatissimo rischio clinico e di contenzioso medico legale hanno condotto ad una gravissima carenza di medici urgentisti”, spiega la segretaria regionale del sindacato, Chiara Rivetti.  

Allarme, ma anche proposte. Da Anaao-Assomed è stato inviato alla Regione  un elenco di interventi, “suggeriti nello spirito collaborativo che da sempre anima le nostre azioni” prosegue Rivetti. In sintesi i punti su cui il sindacato chiede all’assessorato della Sanità di intervenire riguardano l’deguamento degli organici in base ai carichi di lavoro, il riconoscimento del disagio con incentivi economici, la creazione di percorsi dedicati per i pazienti con patologie non gravi e mono-specialistiche,  aree di degenza per l’Osservazione breve intensiva (Obi) e reparti di medicina d’urgenza. E poi ancora l’implementazione delle azioni per ridurre l’attesa di ricovero, in particolare per i casi con problematiche prevalenti di tipo socio-assistenziale, la tanto annunciata riorganizzare il territorio, attraverso per esempio la realizzazione di Case della Salute, la graduale unificazione del personale medico dei Pronto Soccorso e dell’Emergenza Territoriale (118).

Per l’organizzazione sindacale dei medici ospedalieri, inoltre, è da avitare l’utilizzo di cooperative ma proporre ai medici dipendenti del servizio sanitario regionale la copertura, su base volontaria, dei turni scoperti, prevedendo un aumento di remunerazione rispetto all’attuale, indispensabile assumere i medici specializzandi dell’ultimo e penultimo anno di specialità, applicando il del Calabria e non da ultimo rivedere la rete ospedaliera anche nell’ambito di un’auspicabile nuova stesura del Piano Socio Sanitario Regionale.

“I problemi dei Pronto Soccorso, che erano già gravi prima del Covid, sono ora peggiorati. – afferma Rivetti -  Il personale medico è poco, stanco, non valorizzato. È necessario un intervento urgente, per garantire ai cittadini il diritto alla cura e ai medici il diritto di poter curare”.

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