POLITICA & GIUSTIZIA

Inchiesta Muttoni, dopo sei anni il pm chiede 35 rinvii a giudizio

Oltre all'ex re dei concerti di Torino, s'avviano al processo l'ex senatore Esposito e il vicepresidente del Consiglio comunale Lavolta. Tutto inizia nel 2015. I reati contestati a vario titolo vanno dalla turbativa d'asta alla corruzione. Intercettazioni "a strascico"

Trentacinque richieste di rinvii a giudizio per una inchiesta che nasce nel 2015 e che s’avvia a conclusione. È quella che riguarda tra gli altri Giulio Muttoni, un tempo considerato il re dei concerti a Torino, storico patron di Setup Live che negli ultimi quindici anni ha organizzato i più importanti eventi musicali nel capoluogo piemontese. Tra i destinatari della richiesta della Procura, oltre allo stesso Muttoni, ci sono l’ex senatore Stefano Esposito e il vicepresidente del Consiglio comunale Enzo Lavolta, all’epoca dei fatti assessore all’Ambiente di Palazzo Civico; entrambi del Pd. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, turbativa d’asta, traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti d’ufficio.

Secondo gli inquirenti Muttoni avrebbe chiesto e ottenuto l’aiuto di Esposito, all’epoca parlamentare, in occasione di una interdittiva antimafia spiccata dalla Prefettura di Milano nel 2015 nei confronti della sua società. Per Lavolta, invece, si ipotizza un coinvolgimento nell’assegnazione dell’appalto per la location del Terzo forum mondiale dello sviluppo economico locale, tenuto a Torino. L’udienza preliminare si aprirà il 23 novembre di fronte al gup Lucia Minutella.

La vicenda nasce da un segnalazione giunta in procura da fonti anonime e poi conclusa nell’ottobre del 2015 con un rapporto dei Carabinieri del Ros in cui non si rilevava alcun tipo di reato di tipo mafioso ascrivibile ad alcuni soggetti indicati in queste delazioni: lo stesso Muttoni e l'allora socio Lorenzo La Rosa. In tale rapporto, però, la Procura di Torino aveva individuato una serie di episodi giudicati meritevoli di attenzione. Il primo è quello relativo al presunto ruolo di Esposito per agevolare l’atterraggio dell’aereo di Madonna, a Torino per un concerto, e una serie di interventi che gli investigatori giudicano sospetti, per l’organizzazione del Terzo Forum dello Sviluppo Economico locale tenutosi a Torino nell’ottobre 2015. Secondo la Procura, l’ex assessore Lavolta avrebbe turbato la gara insieme a Muttoni e all’ex senatore Esposito: “Inutile che dica qui ed ora che quella gara non fu neanche indetta dalla Città e che la Città risparmiò molte risorse – commenta Lavolta –. Condivido piuttosto un profondo sentimento di sollievo perché dopo tanti anni che leggo e rileggo di questa ipotesi di reato finalmente ci sarà una udienza in cui si potrà fare chiarezza”.

Per tre anni e mezzo in queste intercettazioni, effettuate a strascico, è finito in mezzo un parlamentare (Esposito, appunto) senza che, a quanto pare, ne sia mai stata chiesta l’autorizzazione. È quindi altamente probabile che una parte significativa di quelle che il pm Gianfranco Colace presenta oggi come prove possano essere utilizzate.

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