Smog: impianti termici, 28% sforano limiti biossidi di azoto

Il 35% degli impianti termici controllati in Piemonte da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) non era in regola e nell'80% dei casi il motivo era il superamento dei limiti delle emissioni di ossidi di azoto. Il bilancio di un anno di ispezioni, pubblicato dall'agenzia, evidenzia che su 524 impianti controllati, pari a 24 mila unità abitative, privilegiando anzianità e potenza termica superiore a 100 kw, 185 non erano in regola (140 in Torino e Città metropolitana) per le emissioni, nel 28% dei casi, o per non avere rispettato i programmi di manutenzione o di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione. Oltre il 50% degli impianti ispezionati, inoltre, presentava carenze inerenti il rispetto del valore minimo di rendimento e della normativa sulla sicurezza. "Il trend crescente del numero di ispezioni sugli impianti termici effettuati negli ultimi anni - spiega il direttore generale di Arpa, Angelo Robotto - è frutto di un importante sforzo organizzativo messo in atto dall'Agenzia per rendere più efficaci i controlli su una componente che contribuisce in modo significativo all'inquinamento dell'aria. La messa a norma degli impianti a seguito di queste attività di controllo ha conseguenze rilevanti sul miglioramento del rendimento energetico degli impianti e sulla riduzione di emissioni di gas inquinanti quale l'ossido di azoto. Tale riduzione si può stimare in circa 420 tonnellate all'anno.

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