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5 Stelle, Sganga bacchetta Conte: "Metta la faccia pure dove si perde"

Clima teso tra i grillini torinesi dopo la disfatta elettorale. La candidata non ha gradito la fuga dello stato maggiore a Napoli, unica città in cui non hanno perso. Resa dei conti via social tra Albano e l'assessore appendiniano Iaria. E Ferrero fa le valigie

“Mi bastava una telefonata”. Non pretendeva certo che Giuseppe Conte venisse a Torino per consolarla, ma quella fuga di tutto lo stato maggiore grillino verso Napoli, per farsi fotografare nell’unica città in cui il M5s non ha perso, non è piaciuta a Valentina Sganga. “Conte? Non l’ho sentito e mi è dispiaciuta la sua presenza solo a Napoli” dice la candidata sindaca pentastellata a ventiquattr’ore dalla chiusura delle urne. “Per ripartire, per ricostruire – ha proseguito – bisogna metterci la faccia anche dove si perde, come a Torino e Roma”.

È delusa Sganga: per una campagna condotta in gran parte da sola, per il magro risultato ottenuto, perché sa che “buona parte dei cittadini che sono rimasti a casa sono nostri elettori. Persone che avevano votato Movimento 5 stelle come fosse l’ultima speranza e che evidentemente non hanno capito i processi di trasformazione e istituzionalizzazione che stiamo attraversando”. Rispetto al nuovo corso contiano, di cui certamente Appendino è la principale interprete a Torino, Sganga è considerata espressione dei cosiddetti movimentisti, quel drappello di eletti rimasti ancorati al partito delle origini ma che allo stesso tempo chiedono a Conte una presenza strutturata sul territorio e maggiore organizzazione. “Già immediatamente dopo l’elezione di Chiara, nel 2017, si era capito che avevamo bisogno di una struttura – prosegue Sganga –. Serve un luogo fisico e ideale in cui far crescere una nuova classe dirigente locale”.

Intanto, però, nella classe dirigente locale si apre lo psicodramma e mai sopiti dissidi emergono con virulenza dopo la disfatta elettorale. Basta un post di una di loro, Daniela Albano, per scatenare la bagarre. Quella che un tempo era considerata una ribelle per aver spesso criticato le scelte della sindaca ha fatto un mea culpa per il risultato personale di 233 preferenze, sottolineando che Sganga ha affrontato una campagna elettorale “senza sostegno da parte del partito centrale e con uno sparuto gruppo di sostenitori a livello locale”. Immediato il commento dell’assessore all’Urbanistica uscente, Antonino Iaria, vicinissimo ad Appendino, anche lui candidato, che ha ottenuto 226 voti.

Albano è sin dal 2016 amica e sodale politica di Sganga, Iaria invece fa parte degli appendiniani di ferro. I due schieramenti si sono trovati su posizioni opposte per buona parte di questi cinque anni, poi mentre la sindaca cercava un accordo al primo turno con il Pd, Sganga e i movimentisti sono stati quelli che si sono opposti. Da allora è calato il gelo con accuse reciproche di settarismo. “Mi dispiace che nonostante l’appoggio di Valentina Sganga tu abbia preso poche preferenze”, replica Iaria in riferimento alla polemica nata tra la candidata sindaca e alcuni attivisti che l’avevano accusata di aver sostenuto la corsa di Albano e Federico Mensio (77 voti). “Sempre più di te stellina – la replica – nonostante tu sia assessore e l’appoggio di chissà quali altri assessori. Ma non mi spiace per nulla che tu ne abbia prese meno di me”. “Sai io esco con dignità, senza sputare nel piatto dove mangio”, risponde Iaria, mentre Albano, che il partito nazionale non avrebbe voluto nelle liste, conclude con un “E chi sputa? Dico solo cose vere, se ti fanno male prova a riflettere”.

Oltre al battibecco tra Albano e Iaria c'è anche il polemico addio di Viviana Ferrero, la consigliera uscente che ha ottenuto meno preferenze (appena 42) nonostante abbia ricoperto per metà mandato il ruolo di vicepresidente della Sala Rossa. “Per avere mantenuto le posizioni di coerenza sul programma mi sono resa invisa alla sindaca Appendino che certo non avrebbe mai portato avanti la mia candidatura. La mia appartenenza al mondo 5 stelle si chiude oggi con la fine di un sogno” scrive Ferrero, manco fosse colpa della prima cittadina se non l'ha votata (quasi) nessuno. L'ex grillina Marina Pollicino, del gruppo Connessione Civica, condivide un post di Gianluigi Paragone contro il Green Pass e già pare strizzare l'occhio all'ex direttore della Padania che in queste ore ha annunciato la nascita del suo partito.

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