IN BALLO(TTAGGIO)

Capatina di Meloni per Damilano
(domani fa un salto pure Salvini)

Doveva essere il gran finale coi fuochi d'artificio e invece i leader dei partiti di centrodestra si presentano a Torino alla spicciolata per apparizioni fugaci. Il leader della Lega dagli Amici delle Bocce

Doveva essere un gran finale con i due leader e mezzo del centrodestra, fianco a fianco, a serrare le fila degli elettori in vista del duello finale. E invece quel che è riuscito persino a Latina è tragicamente fallito a Torino dove i capi dei partiti alleati di Paolo Damilano si presentano alla spicciolata per apparizioni fugaci, quasi non credano neanche loro più di tanto alla rimonta dell’imprenditore (che ora per recuperare voti si è ritrovato a vestire i panni del provocatore). Oggi è toccato a Giorgia Meloni, domani a Matteo Salvini. Antonio Tajani è in città e domani sarà a Porta Palazzo. Tenuti a distanza di sicurezza nell’ultima parte della campagna elettorale da Damilano, impegnato a far emergere la sua  vocazione civica, ora sono loro a evitare abbracci troppo stretti a un candidato sindaco che alla fine potrebbe fallire il colpo.

Meloni, che alla vigilia del primo turno fece allestire un palco in piazza Castello per un comizio di oltre un’ora, questa volta si limita a un intervento che si è tenuto al civico 162 di corso Regina Margherita, dove alcuni agenti subirono un aggressione. Fa il suo senza esagerare la numero uno di FdI: afferma che lo svantaggio del primo turno si può “assolutamente” recuperare. Che “il ballottaggio è un’altra campagna elettorale, per cui i dati di partenza in realtà si azzerano e si ricomincia da capo” poiché “vale la persona, vale la credibilità della sua proposta e noi crediamo che Damilano sia una persona estremamente credibile per governare questa città”. L’obiettivo è risvegliare le periferie dal loro torpore: quei cittadini che un tempo votavano a sinistra, poi si sono rivolti al Movimento 5 stelle, poi ancora a Salvini e che ora, sfiduciati dalla politica, hanno preferito rimanere a casa.

“Noi chiaramente ci rivolgiamo a tutti – prosegue Meloni –. Ci rivolgiamo ai tantissimi elettori che non sono andati a votare, in particolar modo nelle periferie. Fratelli d’Italia, per esempio, ha molte sedi aperte in periferia e ce le ha aperte tutto l’anno perché noi sappiamo che non esistono cittadini di serie A e di serie B. Ci rivolgiamo a quella parte di elettorato di sinistra che può essere deluso da una sinistra che si diceva vicina ai più deboli e invece si è messa a fare gli interessi dei poteri forti. E anche a quella parte del M5s che non ci sta a fare il partito vassallo del Pd”. In questo senso Meloni afferma di rivolgersi a tutti.

La leader di FdI è stata in tarda mattinata a San Mauro per dare manforte a Paola Antonetto, candidata del suo partito al ballottaggio nella città dell'hinterland torinese, contro l’ex grillina Giulia Guazzora, a capo di una coalizione di centrosinistra. Poi l’intervento a Torino e via. Una capatina la farà domani anche Salvini che in queste ore ha deciso di cambiare la location del suo intervento. La sua presenza era prevista alla bocciofila La Fissa di via Breglio e invece si svolgerà dagli Amici delle Bocce in via Scotellaro.

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