RIECCOLI

Un centrodestra più Urbano. Berlusconi blandisce Cairo

Il Cav. strombazza sui social l'incontro con il suo vecchio assistente (ed emulo). Un segnale agli alleati e una mossa verso i giochi quirinalizi piuttosto che un'indicazione per la successione. Ma l'editore un pensierino a scendere in politica continua a farlo

Rieccolo. All’appellativo coniato da Montanelli per Amintore Fanfani, sicuramente Urbano Cairo preferirebbe quell’altro: cavallo di razza. Anche se a scuotere la criniera sugli ostacoli della politica l’editore e presidente del Toro arriverebbe in età assai più matura rispetto al leader democristiano. Per ora a Urbanetto tocca quel riferimento a ripetuti e ciclici ritorni a casa del padre professionale, quel Silvio Berlusconi che ebbe il giovane mandrogno presto trapiantato e cresciuto a Milano prima come insistente aspirante collaboratore, poi come assistente prezioso e fedele, fino alla separazione senza troppi strappi e un’amicizia sempre conservata e coltivata.

Dunque rieccolo, chez Silvio. “Urbano Cairo è un mio amico da moltissimi anni: oggi è un imprenditore di grande successo. È sempre un piacere chiacchierare della nostra Italia con lui” scrive sui social il Cavaliere, scegliendo non per caso di comunicare urbi et orbi quell’incontro immortalato dalla foto di rito nel parco di Villa Grande, l’Arcore romana sull’Appia Antica. Incontro che come per i precedenti, almeno quelli noti, cade in un momento particolare per la politica e in special modo per Forza Italia, a proposito della quale l’ipotesi di un’eredità al di fuori dell’asse successorio interno permane come ipotesi, anche solo da ventilare, per Berlusconi e come spettro per la sua corte e gli aspiranti a un regno in verità sempre più traballante nei consensi. 

Cairo cardinale mostrato dal Cavaliere come possibile papa straniero? Una cosa è certa, anzi più d’una. In primis, Cairo non ha mai abbandonato l’idea o comunque la tentazione di scendere in campo, come fece il suo antico principale nel gennaio del 1994. Prova ne è il costante, quasi compulsivamente, misurare la sua popolarità e il suo gradimento attraverso sondaggi. E poi ormai non è affatto un mistero come sul treno ad alta velocità Roma-Milano, l’uomo che ha bruciato di corsa le molte tappe della sua carriera imprenditoriale, spesso e volentieri accalappi parlamentari, specialmente di centrodestra.

Conversazioni di compagni di viaggio, che potrebbero trovarsi insieme a compierne un altro semmai il tycoon deciderà che è arrivato il giorno per passare dal sogno alla realtà. Intanto a onorevoli e senatori, prima di scendere, con cortesia Cairo lascia il suo numero di telefono personale. Quasi si allenasse a lasciare preziosissimi santini elettorali, certamente anelli importante di una catena su cui far conto semmai capiterà, di sicuro un gesto di forte presa e molto apprezzato, tanto più che a chi lo cerca lui risponde. È capitato qualche giorno fa al deputato azzurro Carlo Giacometto, agganciato con il collega piddino Davide Gariglio, divisi dalle appartenenze politiche ma uniti dalla comune fede granata. La stessa che ieri ha letteralmente mandato in tilt la chat dei tifosi torinisti di Montecitorio.

Tornando all’incontro con il Cav, ci si chiede se sia l’ennesimo spauracchio per l’Hallowen degli azzurri al fine di tenerli a bada in un momento, come già in passato, segnato da ribollimenti e slanci verso eccessive autonomie rispetto al capo. Pare centri poco o nulla con la foto dei due sorridenti il Romanzo Quirinale in cui Silvio recita la parte del protagonista ben conscio di un finale che difficilmente lo vedrà al Colle, ma scrivendo ora pagine importanti per sedersi con peso al tavolo delle trattative. Ma tant’è anche la visita di Cairo, il giorno dopo l’incontro dall’esigua sostanza con Matteo Salvini e i rispettivi stati maggiori, s’infila nel calendario verso le presidenziali.

A Cairo, dal suo canto, manca solo più la discesa in campo, sperando di diventare oltre che la riedizione del “rieccolo”, per le sue ricomparse carsiche al fianco del Cav, anche un cavallo di razza.

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