TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd, congresso "bikini" ad Alessandria

Si svolgerà in due tempi: domenica la presentazione dei candidati segretario e quella successiva il voto degli iscritti. Sette giorni per provare a siglare un accordo e arrivare con una proposta unitaria. Con un occhio alle elezioni comunali della primavera prossima

A dispetto della stagione, ad Alessandria, il Pd sfoggia il congresso bikini. L’assise cittadina dem, annunciata da polemiche e battaglie interne con il non nascosto oggetto nel nome sui cui puntare per provare a riconquistare la guida della città, sarà in due pezzi: domenica prossima la presentazione dei candidati e le loro tesi (come si diceva una volta), quella successiva la conta con il voto degli iscritti. 

Già non è impresa facile convincere il maggior numero di tesserati a partecipare alla classica giornata in cui si ascolta, si discute e poi si vota, ma evidentemente in riva al Tanaro le aspettative vanno oltre le più ottimistiche previsioni. In realtà sarebbero altre aspettative ad aver portato, dopo una riunione durata ore, a spezzare in due il congresso mettendoci in mezzo quella settimana in cui nessuno esclude e più d’uno auspica può succedere di tutto, compreso trovare un accordo tra i due fronti ad oggi rappresentati dal segretario uscente Rapisardo Antinucci e dell’aspirante Mauro Bressan.

Il primo, origini e lunga militanza nell’allora sinistra lombardiana del Psi, deputato ed europarlamentare oltre che consigliere regionale nel Lazio, punta alla riconferma incarnando l’area riformista e scommettendo sull’ex assessore Giorgio Abonante come candidato sindaco. Il secondo, una carriera di manager in grandi imprese, già amministratore delegato della multiutility Amag è espressione di quella parte del Pd che ha come riferimenti principali l’ex sindaco Rita Rossa, il decano dei consiglieri comunali Enrico Mazzoni e un milieu che riconduce a Fabrizio Palenzona, che nelle manovre ha un suo uomo di lunga e provata fedeltà come Agostino Gatti. Quella che con una formula efficace più d’uno in città definisce “Sistema Alessandria”

Quando, nei giorni scorsi, il clima ha preso a surriscaldarsi oltre la normale temperatura congressuale, Domenico Ravetti, il consigliere regionale da molti e non senza motivo dato come il candidato sindaco in pectore, soprattutto per il fronte Rossa-Mazzoni e la non trascurabile fetta di Pd che fa capo a loro, aveva sorpreso tutti con una lunga dichiarazione in cui spiegava di non essere interessato alla corsa verso Palazzo Rosso. Del reale disinteresse dell’ex capogruppo a Palazzo Lascaris hanno dubitato e dubitano in molti ad Alessandria così come a Torino. Qualcuno ha interpretato la sortita di Ravetti come il tentativo di sminare il campo del congresso, dal quale fatti a spanne i conti delle tessere Antinucci sarebbe in vantaggio. È anche questa prospettiva ad aver portato, ieri, alla riunione-fiume, presenti il segretario attuale e l’aspirante Bressan oltre a Rossa e Mazzoni, ma anche il segretario provinciale Otello Marilli e in videocollegamento il suo omologo regionale Paolo Furia?

Il comunicato finale congiunto pare uscito più da un cassetto delle vecchia Dc piuttosto che da un Pd in fibrilazione: “Riteniamo che l’assise congressuale che ci accingiamo a svolgere, rappresenti l’occasione per aprirci alla città e confrontarci con essa, vogliamo che il nostro congresso sia l’occasione per discutere di sanità, trasporti, servizi, ambiente, sviluppo. Avvieremo i nostri lavori domenica 7 con una discussione politica che durerà l’intera mattina presentando proposte congressuali progetti e prospettive per la città, useremo quel tempo – si legge nella nota – per discutere in modo aperto con alleati, associazioni, cittadini. Concluderemo il congresso domenica 14 eleggendo i nuovi organismi”. 

Il pistolotto finale è all’insegna dello sprezzo del ridicolo: “Si rassegni chi ritiene che il Partito Democratico è la casa del litigio e dello scontro”. Quattro ore, scomodando segretari provinciale e regionale, per dire che si è tutti d’amore e d’accordo? “Lo spettacolo a cui assistono iscritti e militanti del Pd di Alessandria relativamente al congresso è grottesco, per non dire peggio. – sostiene Vittoria Oneto, consigliere comunale, ala che fa riferimento all’attuale segretario, ma che non usa gri di parole per dire quel che pensa senza infingimenti. “La pessima figura offerta è frutto di incapacità gestionali evidenti, volte più ad interessarsi ai posizionamenti che non al fare politica. Oggi si è svolta una riunione piuttosto irrituale: quella tra il segretario regionale e due candidati che al momento non si può dire essere gli unici, perché il regolamento prevede la possibilità di candidarsi il giorno stesso del congresso. Riunione anche dannosa – osserva Oneto – perché se è vero che nella gestione del Pd di Alessandria ci sarebbe bisogno di aria fresca e di energie nuove, queste ancora una volta sono state tenute fuori dalla porta”.