EMERGENZA COVID

Vaccino, piano per la terza dose. "Faremo meglio della Lombardia"

L'obiettivo di 100mila iniezioni al giorno annunciato da Bertolaso, in proporzione agli abitanti, per Icardi "è assolutamente fattibile per il Piemonte". Oggi vertice in piazza Castello. Hub al massimo delle potenzialità. Prevista ondata di prenotazioni superiore al milione

Se il commissario alla campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso annuncia per dicembre 100mila vaccinazioni di terze dosi al giorno con un piano che porterà a creare hub anche nelle stazioni della metropolitana e nei centri commerciali, “in Piemonte siamo nelle condizioni di fare, in proporzione, gli stessi numeri della Lombardia e forse anche qualcosa in più”, spiega l’assessore alla sanità Luigi Icardi.

Non si vedranno medici e infermieri a pungere spalle nelle stazioni della metro a Torino, ma il piano le cui linee principali verranno messe a punto oggi nel vertice operativo che seguirà la riunione della giunta regionale sarà, come deve essere, improntato a un aumento rapido e pesante dell’attività dei centri vaccinali in tutto il Piemonte. 

L’ondata di non meno di un milione e mezzo di piemontesi destinati a ricevere la terza dose in anticipo di un mese rispetto al semestre fissato fino a pochi giorni fa come scadenza, non può non trovare risposta nel sistema sanitario regionale, dalla città al piccolo paese di montagna. Gli oltre 33mila piemontesi al di sopra dei 40 anni che solo nella giornata di ieri hanno prenotato la vaccinazione, sono un indicatore chiaro della necessità di adeguare in tempi brevissimi la macchina vaccinale a una mole di richieste che salirà con l’approssimarsi delle festività, l’entrata in vigore del Super Green Pass e,  non da ultimo, il prospettarsi della scadenza della certificazione per chi aveva ricevuto la prima dose all’inizio dell’anno. Senza dimenticare le categorie, dal personale scolastico al comparto della sicurezza per le quali scatta l'obbligo vaccinale.

La eventuale riapertura dell’hub del Valentino è solo una delle misure oggi sul tavolo del vertice, cui parteciperà anche il presidente della Regione Alberto Cirio rientrato dal viaggio a Capo Verde. “Dobbiamo mettere in atto in tempi brevissimi a una campagna massiccia di somministrazioni di terze dosi, tenendo conto – dice Icardi – che è appena arrivata dal ministero una nota in cui prospetta la necessità di attrezzarsi per le somministrazioni della dose booster a partire dai 18 anni”.    

Numeri come quelli di ieri che attestavano le terze dosi a 17.442 su un totale di 21.253 sono destinati ad aumentare di molto e rapidamente. “Riapriremo gli hub che erano stati chiusi, ma si dovrà anche utilizzare al massimo la potenzialità di tutti i centri vaccinali”, anticipa l’assessore. E di centri vaccinali che nelle scorse settimane avevano visto ridurre moltissimo la loro attività, specie in alcune province, non ce ne sono pochi. In alcuni casi da sei giorni alla settimana si è passati a soltanto uno e non sempre a fronte di un calo delle prenotazioni.

Adesso quel personale, soprattutto infermieristico, fatto rientrare negli ospedali, nei distretti o impiegato in altri centri vaccinali dovrà tornare in fretta al suo posto. E anche questo è un problema che alcune Asl avrebbero potuto e dovuto mettere in conto. Tanto più che dal commissario alla campagna vaccinale Antonio Rinaudo erano arrivate chiare indicazioni di mantenere un alto livello di attività degli hub. Proprio l’omologo piemontese di Bertolaso ricorda come “nel corso della campagna vaccinale si sono raggiunti livelli giornalieri di somministrazione che attestano le potenzialità e le capacità del sistema”. Lo scorso 29 aprile, per esempio, venne superato lo stress test arrivando a somministrare sul territorio regionale oltre 47mila dosi, superando l’obiettivi fissato a 40mila. E per una regione con 4 milioni di abitanti poco meno di 50mila dosi sono più delle 100mila indicate da Bertolaso per la Lombardia che di abitanti ne conta ben più del doppio.

Nel piano quasi certamente torneranno a giocare un ruolo, oltre ai medici di famiglia e alle farmacie, anche le stretture della sanità privata che nei mesi scorsi nel momento di massimo impegno vaccinale avevano dato il loro contributo. 

Il problema del personale resta, sempre, il principale e il più difficile da risolvere. “Abbiamo prorogato tutti i contratti”, ricorda l’assessore al quale risponde indirettamente Francesco Coppolella, segretario regionale di Nursind, uno dei sindacati degli infermieri: “le proroghe serviranno ad evitare il disastro, non certo a migliorare una situazione che vede il probabile arrivo di un picco della quarta ondata per fortuna meno problematica grazie ai vaccini, la necessità di intervenire sulle liste d’attesa e la necessaria accelerazione sui vaccini”. Accelerazione che oggi verrà messa nero su bianco, con numeri e disposizioni da trasferire al più presto a tutte le Asl. “Di certo il Piemonte sulle terze dosi – assicura Icardi – non farà meno della Lombardia”.

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