FINANZA NEL PALLONE

Bufera sulla Juve, falso in bilancio

La procura di Torino vuole far luce sulla compravendita dei calciatori (tra cui Cr7), sotto i riflettori le plusvalenze milionarie. Indagati i vertici del club, Andrea Agnelli e il vice Nedved, l'ex direttore Paratici e manager dell'area finanza. Perquisite sedi e sequestrati documenti

Le plusvalenze della Juventus degli ultimi tre anni sono al centro di un’indagine della Procura di Torino, che giovedì sera ha mandato la Guardia di Finanza ad acquisire documenti nella sede del club. Perquisizione ripetuta poi nel pomeriggio di ieri presso le sedi di Torino e Milano. Indagati sono il presidente Andrea Agnelli, il vice, Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici (ora al Tottenham) e altri tre dirigenti ed ex manager bianconeri dell’area finanziaria. I reati ipotizzati sono falso in bilancio e false fatturazioni. Sotto la lente plusvalenze per 282 milioni in tre anni “connotate da valori fraudolentemente maggiorati” si legge nelle carte. Per i pm la Juventus è una “macchina ingolfata” a causa di investimenti oltre le previsioni di budget e di altre operazioni poco accurate, tra cui gli stipendi eccessivi. Nel corso dell’indagine sono state svolte intercettazioni telefoniche.

Questa inchiesta fa seguito a degli accertamenti che erano stati già avviati nelle scorse settimane sia dalla Consob che dalla Covisoc che dalla Procura Federale e riguarda appunto la valutazione che si è fatta in questi tre anni su alcune transazioni di alcuni giocatori. Le operazioni su cui aveva posto l’accento la Covisoc erano 62 (di cui 42 vedevano coinvolta la Juventus) e fra le plusvalenze sotto esame non c’è soltanto lo scambio fra Arthur e Pijanic, ma anche lo scambio fra Juve e Marsiglia di Tongya e Aké, due giocatori valutati 8 milioni di euro che ora giocano in serie C italiana e quarta serie francese (nelle seconde squadre dei club). Con le plusvalenze, secondo la Covisoc, la Juventus avrebbe avuto benefici a bilancio per circa 40 milioni di euro. Ci sono accertamenti anche sui rapporti economici con Cristiano Ronaldo, il calciatore non risulta però indagato. I militari hanno ricevuto dai magistrati l’incarico di cercare “documenti e scritture private” relative al contratto e alle retribuzioni arretrate. Con il sistema delle plusvalenze sulla compravendita di calciatori, secondo gli inquirenti, la Juventus ha generato un “ricavo di natura meramente contabile e in ultima analisi fittizio” mascherando perdite di esercizio: 39 milioni anziché 171 milioni nel 2019, 89 milioni anziché 209 milioni nel 2000, 209 milioni anziché 240 milioni nel 2021.

Cos’è una plusvalenza? Si tratta del guadagno effettivo sul cartellino di un giocatore. Di per sé la plusvalenza non è un reato, anzi: è il modo in cui, attraverso il mercato, si guadagna. Il problema nasce quando vengono dati ai giocatori dei prezzi elevati (non ritenuti congrui) e questi giocatori si scambiano: non essendoci trasferimento di denaro il guadagno (a bilancio) della società è rapido. Facciamo un esempio: se due giocatori dei prodotti del settore giovanile di due società vengono scambiati per 1 milione di euro entrambe le società avrebbero un guadagno (a bilancio) di 1 milione. Ora che sia la Procura della Repubblica e sia la Procura Federale indagheranno riusciremo a capire se in questo caso è stato commesso un reato. Non è la prima volta naturalmente che l’uso della plusvalenza è ritenuto improprio. Ma mai finora si è mai arrivati a una condanna pesante né a una soluzione del problema. Perché il vero nodo è: chi può decidere quanto può valere un giocatore (visto che gli errori di valutazione, anche importanti, vengono fatti più spesso di quanto si creda)? È per questo che diventa difficile punire l’utilizzo particolare di questo strumento, anzi quasi impossibile. La Figc, da alcuni mesi, sta studiando proprio questo: trovare uno strumento di verifica. Fare in modo che suoni una sorta di allarme se i valori non dovessero tornare, al senso comune. Iniziare quindi l’eventuale indagine prima. Ed evitare che il problema si ingigantisca.

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