GRAN TORINO

La Giunta metropolitana nella calza di Lo Russo

Il 7 gennaio il sindaco incontrerà tutti i consiglieri eletti della sua maggioranza. Il nodo di Greco: vicesindaco o delegata semplice? Guerrini (Moderati) entra in squadra. In tempi brevi le altre nomine

La Befana non farà in tempo a portare in corso Inghilterra la nuova giunta della Città Metropolitana, ma dal giorno dopo il sindaco Stefano Lo Russo sarà al lavoro per dare nel più breve tempo possibile un esecutivo anche all’ex Provincia di Torino, un ente che ritroverà centralità nella gestione dei fondi legati al Pnrr e quindi sui progetti di sviluppo di un’area vasta che comprende 312 Comuni. Il 7 gennaio ha deciso di incontrare uno per uno gli undici consiglieri eletti nella lista Città di Città che costituiranno la sua maggioranza. Tra loro dovrà pescare per costituire la squadra che lo accompagnerà nella gestione dell’ente in attesa di una riforma che il Governo ha messo in cantiere e che dovrebbe istituire nuovamente la giunta esterna per le Città Metropolitane che oggi possono dotarsi solo di consiglieri delegati, peraltro senza alcuna remunerazione.

La prima incognita è sul nome del prossimo vicesindaco, il braccio destro, colui che prenderà il timone nella gestione dell’ordinaria amministrazione per conto di Lo Russo. Un incarico delicato che durante il mandato di Piero Fassino aveva assunto Alberto Avetta e poi, con Chiara Appendino, era toccato a Marco Marocco. A chi spetterà ora? Si parte dal nome di Caterina Greco, prima eletta e campionessa di preferenze: certamente avrà un ruolo centrale nella prossima squadra del primo cittadino metropolitano ma non è detto che possa essere proprio lei la numero due. Il consenso in termini di voto ponderato è un atout importante, ancorché i voti, pesantissimi, provenienti dalla Sala Rossa fossero frutto di un accordo politico tra le correnti del Pd. Per contro, però, non mancano le pressioni su Lo Russo affinché il suo vice sia espressione dell’hinterland o anche di quei territori più distanti dal capoluogo, dove peraltro il centrosinistra fatica ancora a ritrovare il consenso perduto sia tra i piccoli amministratori sia tra i cittadini. Serve dare un segnale anche a chi sta fuori dalla cinta daziaria di Torino e Lo Russo potrebbe assecondare questa necessità a costo di sacrificare una sua fedelissima, coma la Greco. In pole position per un posto in giunta anche il sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrini, dei Moderati, visto anche l’ottimo risultato ottenuto alle elezioni.

E qui si fermano le certezze, anche perché non è ancora chiaro quale sia il numero dei consiglieri delegati di cui vorrà circondarsi il sindaco. La riforma del governo prevede quattro assessori, ma finché non entrerà in vigore Lo Russo potrà distribuire le deleghe anche a più eletti secondo uno schema già adottato da Appendino.  

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