Covid: 47 sindaci dell'Acquese chiedono revisione piano 

I sindaci dell'Acquese chiedono la revisione del piano pandemico, richiamando l'attenzione sull'ospedale Monsignor Galliano di Acqui Terme, riferimento per una cinquantina di 47 comuni. "Per rispondere alla quarta ondata Covid, il Dirmei - spiega Lorenzo Lucchini, primo cittadino di Acqui - ha chiesto ad Asl Al di mettere a disposizione della rete regionale 150 posti letto. Ridotte, quindi, le possibilità di cura a un bacino vasto e disagiato. Non essendo stati definiti in modo dettagliato spazi e personale adeguato a garantire doppi percorsi e zone distinte, la forte pressione del periodo ha causato contaminazioni (cluster), per cui il presidio è stato, tecnicamente, trasformato quasi in Covid hospital. E al Pronto soccorso, spesso, non c’è letto disponibile". Per Lucchini, è inspiegabile che nella privata Villa Igea si operino persone inviate dall'Asl di Asti, "mentre i nostri cittadini sono costretti a trasferte di 60 km per un femore rotto". Da qui, le richieste di considerare una diversa distribuzione dei pazienti Covid; attivare un maggiore coinvolgimento della presidenza di distretto; richiedere personale attraverso la Protezione Civile. Oltre, alla necessità urgente di svincolare per un periodo determinato e attraverso incentivi i medici 118 e di valutare la possibilità di riattivare, dove servono, le strutture private per pazienti che necessitano di ricovero ma negativi al Covid.

print_icon