Green pass: obbligo parrucchieri al via tra dubbi e certezze

'Per accedere presenta il tuo Green Pass'. Fa bella mostra di sé questo cartello sulla vetrina del parrucchiere Hair Creative di via Milano, a Torino, nel giorno dell'entrata in vigore della nuova norma anti Covid che prevede il Green pass non rafforzato (quello che si ottiene anche solo con un tampone) per i clienti di estetiste e saloni di bellezza e parrucchieri. "Questa mattina abbiamo cinque persone che sono venute chi per una piega e chi per un taglio - dicono - anche se sono nostri clienti fissi abbiamo chiesto il Green pass. Non è un grosso fastidio e in un certo senso ci sentiamo anche più tutelati - aggiungono - anche se siamo convinti che quando farà più caldo e si registreranno meno casi questo obbligo verrà tolto". "Guardi l'agenda - commentano da un salone del centro - non abbiamo più posti. Tutto prenotato fino al prossimo weekend. Abbiamo avvertito quando ci telefonavano che serviva il Green pass ma nessuno ha disdetto". Alcuni parrucchieri non sono d'accordo. "Una decisione infelice che porterà molti a rivolgersi a parrucchieri a domicilio o a quelli stranieri che non controllano di certo - sostengono in via Po - Quest'obbligo può servire effettivamente a tutelare la salute, ma diventa un boomerang per la nostra categoria già colpita non solo dai lockdown passati ma soprattutto dall'abusivismo e da chi lavora senza regole".

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