POLVERE DI (5) STELLE

Conte rimette in pista Appendino, Castelli corregge il tiro sulle armi

Con la rielezione dell'avvocato di Volturara Appula alla guida del M5s l'ex sindaca di Torino spera ora di ottenere qualcosa di più del modesto incarico di coordinatrice di commissione. Sull'aumento delle spese militari la viceministra di Collegno sposa la linea di Di Maio

La notte è piccola per i Cinquestelle, in attesa dell’esito del voto per confermare o meno la leadership di Giuseppe Conte. Ancor più piccola la platea che trasforma con il 94 per cento dei consensi la consultazione in plebiscito: 59mila votanti, meno della metà di un piccolo capoluogo di provincia, ancora meno di quanti avevano partecipato alle urne online lo scorso agosto (62mila).

Ma basta e avanza a superare la questione aperta dopo che a inizio febbraio il tribunale di Napoli aveva sospeso in via cautelare le due delibere con cui ad agosto il Movimento aveva introdotto una modifica dello statuto del partito e proposto l’elezione a presidente dell’ex premier, entrambe approvate con un voto degli iscritti. “Gli iscritti del MoVimento 5 Stelle mi hanno riconfermato con un’indicazione forte e chiara. Un sostegno così importante è anche una grande responsabilità. Ora testa alta, ancor più coraggio e determinazione nelle nostre battaglie. Abbiamo un Paese da cambiare”, il primo commento del neo leader.

L’esito era scontato. Meno le conseguenze e i possibili risvolti. Non può che avere qualche ragione per sperare in qualcosa in più l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, che ha affidato il suo futuro politico all’ex avvocato del popolo sostenendo ogni sua mossa e sottoscrivendo ogni sua dichiarazione. Attenuate le luci della ribalta dopo l'uscita da Palazzo di Città, l’ex sindaca forse può ambire a ruoli di maggior rilievo rispetto a quello di coordinatrice del comitato per la formazione e l’aggiornamento del nuovo M5s, poco più di uno strapuntino, non certo la poltrona di vice Conte, posizione azzoppata anche dalle vicende giudiziaria in cui è incappata. I tentativi di tenere la scena da parte dell’ex sindaca, del resto, sono più che evidenti. La stessa partecipazione alla manifestazione del Friday for Future, al di là delle indiscutibili opinioni, conferma una certa necessità di “esserci”  e di scongiurare il rischio oscuramento dopo l’uscita dal piano nobile del Comune e la mancata scalata ai massimi vertici del movimento. Non sfugge in tutto questo, peraltro, la “mano armata” seppur finora a salve, di Andrea Russi, il capogruppo in Sala Rossa pronto a rendere pan per focaccia al sindaco Stefano Lo Russo, colpevole di aver trascinato sul terreno giudiziario l’allora prima cittadina. 

La consultazione che si è conclusa ieri a tarda sera poneva come primo quesito l’essere o meno favorevole alla elezione del professor Conte, indicato dal garante, Beppe Grillo, quale presidente del Movimento 5 Stelle, anche in ripetizione della deliberazione adottata in data 5 e 6 agosto 2021, al fine della conferma-convalida della delibera stessa nonché dell’attività svolta. Conte, alla vigilia del voto, nel suo appello su Facebook era stato piuttosto perentorio su un tema che sta agitando base e vertici grillini: “Se mi votate, sarò il presidente di un Movimento che dice no ad un aumento delle spese militari, ma diremo sì a un investimento shock sulle rinnovabili”.

Un punto su cui un altro pezzo da novanta del movimento, ovvero il viceministro dell'Economia Laura Castell ha assunto posizioni a dir poco dissonanti da quelle di Conte, decisamente governiste e allineate con quelle del mnistro degli Esteri Luigi Di Maio, vero avversario interno dell’ex premier. "Ci sono degli accordi in corso e direi che il dibattito europeo è abbastanza chiaro. Gli impegni sono presi, e questo è un dibattito che oggi in una situazione emergenziale eè centrale: io credo si debba proseguire senza scontri a fare quello che serve per l'Europa, che possa essere veramente unita". Così si è espressa l'altro giorno a margine di di un appuntamento sull'economia sociale a Torino.  

“Non votatemi se pensate che debba diventare una forza politica estremamente moderata” o che “si sforzi di piacere a tutti anche a costo di essere la brutta copia di altri partiti tradizionalmente divisi in correnti”, aveva detto Conte in vista della consultazione telematica, mentre nel frattempo ai vertici del M5s si guardava con attenzione a chi rilanciava o meno sui social il suo video.

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