CALCIO & FINANZA

Elkann apre il portafogli alla Juve e conferma Agnelli al vertice  

Per il momento il presidente resta a capo del club bianconero. Dopo l'aumento di capitale da 400 milioni di euro, il numero di Exor sostiene le iniziative del cugino per riformare la governance del calcio

“Abbiamo garantito alla Juventus tempo e risorse sufficienti per tornare ai massimi vertici, sul campo e fuori: il più grande desiderio di tutti i suoi appassionati tifosi e azionisti”. Nella lettera agli azionisti di Exor John Elkann sembra fugare le voci di un imminente cambio al vertice del club e relativo siluramento del cugino Andrea Agnelli. Il numero uno di Exor ha fatto il punto sulla situazione finanziaria della Juve, uno dei principali asset della holding della famiglia Agnelli-Elkann. “Se il 2021 ha rappresentato un anno entusiasmante per molte delle nostre società – spiega Elkann – altre hanno affrontato sfide rilevanti. Per la Juventus la stagione 2020/2021 è stata turbolenta, dentro e fuori dal campo. Come per il resto dello sport e del settore dell’intrattenimento, la pandemia ha impedito ai tifosi di vedere le loro squadre in azione. Nel 2021, la Juventus ha visto la metà delle sue partite all’Allianz Stadium giocarsi a porte chiuse, mentre le restanti sono state condizionate da regole che hanno imposto una presenza ridotta, da mille spettatori al 50% della capienza. Questo ha privato i giocatori di quell’energia che arriva dai tifosi – qualcosa che l’ex giocatore e poi Presidente bianconero Giampiero Boniperti, che purtroppo ci ha lasciato nel 2021, conosceva bene, quando diceva: non c'è più bel regalo dell’amore dei tifosi. Sfortunatamente, la pandemia ha colpito la Juventus proprio quando stava avviando il nuovo piano di sviluppo, utilizzando i 300 milioni dell’aumento di capitale deciso alla fine del 2019”.

Insomma una giustificazione alle difficoltà finanziarie e sportive (e pure giudiziarie) del club, non certo parole di denuncia nei confronti del presidente Agnelli, su cui nei giorni scorsi è circolata la voce di un possibile addio. “La combinazione – continua la lettera – tra il calo dei ricavi e la contrazione del mercato globale dei trasferimenti, passato da 7,4 miliardi di dollari nel 2019 a 4,9 miliardi nel 2021, ha portato a una difficile prima metà della stagione 2021/2022, con la Juventus che ha chiuso in perdita di 119 milioni di euro. In risposta a tutto questo, la Juventus ha sviluppato un nuovo piano e lanciato un aumento di capitale di 400 milioni di euro, approvato nell’ottobre del 2021. Queste difficoltà hanno evidenziato la debolezza strutturale del calcio, in Italia e in Europa”. Poi cita direttamente il presidente del club: “Andrea Agnelli(…) ha quindi sostenuto le ragioni per una riforma strutturale e della governance del settore, con l’obiettivo di renderlo più equo e sostenibile per tutti coloro che amano questo sport”. “Sul campo, il titolo della Serie A è sfuggito alla nostra squadra maschile, ma quella femminile ha continuato il proprio dominio nazionale con il quarto scudetto consecutivo. Gli uomini sono riusciti comunque a conquistare a gennaio la Supercoppa Italiana prima di vincere la Coppa Italia a maggio. Come abbiamo imparato, quando mancano i risultati, il cambiamento si rende necessario, ed è per questo che abbiamo nominato un nuovo Consiglio di amministrazione e i nuovi Ad, Direttore sportivo, allenatore e giocatori”. Una rivoluzione che per ora non tocca il presidente.

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