PALAZZO LASCARIS

Centrodestra, resa dei conti al Tar

Fratelli d'Italia deposita il ricorso contro l'elezione dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Il 13 aprile prima udienza. Nervi sempre più tesi nella coalizione. Nel mirino la posizione del capogruppo meloniano Bongioanni: rischia la decadenza?

È stata fissata al 13 aprile l’udienza del Tar per la richiesta di sospensiva in seguito al ricorso inoltrato da Fratelli d’Italia sull’elezione dell’Ufficio di presidenza di Palazzo Lascaris. Prosegue, dunque, a suon di carte bollate, lo scontro tra il partito di Giorgia Meloni e i suoi alleati in Consiglio regionale. Questione di poltrone, certo, ma non solo. Il capogruppo Paolo Bongioanni non avrebbe architettato questa disputa legale, a dir poco singolare tra alleati, per un posto da questore o al massimo da vicepresidente del parlamentino piemontese. Ormai pare chiaro che dietro questa strategia ci sia la ducetta della Garbatella, pronta ad alzare i toni con Lega e Forza Italia. La dimostrazione che i piemontesi stiano seguendo una linea dettata dal nazionale è data anche dal fatto che la tensione con i colleghi della Lega in via Alfieri si sarebbe molto allentata pure sul rinnovo dei vertici delle commissioni, al punto che nessuno mette più in dubbio la conferma di Carlo Riva Vercellotti, transfuga da Forza Italia a FdI, a capo della commissione Bilancio.

Una faglia che si apre sempre di più proprio nei giorni in cui sta per approdare in Aula il bilancio predisposto dall’assessore Andrea Tronzano. L’11 aprile verrà liberato in Commissione, il giorno seguente inizierà la discussione in Consiglio. Rischio imboscate? Difficile, anche perché il testo sarà pressoché blindato e la maggioranza dovrà limitarsi ad approvarlo. Più facile che la guerriglia si sposti su un altro terreno.

Intanto si sta muovendo anche l’opposizione. Il consigliere Pd Maurizio Marello ha ventilato l’ipotesi di convocare in tempi brevi la Giunta per le elezioni proprio per valutare la posizione di Bongioanni. La legge 154 del 1981 prevede infatti l’incompatibilità del consigliere regionale che abbia una lite pendente con l’ente: c'è un effettivo rischio di decadenza per il capogruppo di FdI? A detta dell'interessato questa norma non si applicherebbe per un fatto connesso all'esercizio del suo mandato.

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