SINISTRATI

Alessandria, Pd "ostaggio" dei 5s. Sull'ospedale vince il No grillino

In vista delle elezioni i dem si accodano alle posizioni dei pentastellati sulla localizzazione del nuovo nosocomio. L'aspirante sindaco Abonante: "Il problema non è il M5s, ma la giunta di centrodestra". Assist per il ricandidato Cuttica nella città di Molinari

Niente disco verde al nuovo ospedale di Alessandria dall’alleanza giallorossa che prova a strappare il governo della città al centrodestra. Chissà che non abbia un po’ di ragione chi, guardando alla coalizione a sostegno del candidato sindaco del Pd Giorgio Abonante, sorta di campo largo dove già si notano però solchi e zolle, da qui al 12 di giugno se ne vedranno di tutti i colori.

Contraddicendo nei fatti il suggerimento di Felice Borgoglio, storico parlamentare della sinistra lombardiana del Psi di Bettino Craxi e oggi soi-disant “libero pensatore”, tra Cinquestelle e Partito Democratico (almeno una buona parte di esso) non c’è affatto una visione comune su quello che sarà tra gli argomenti cruciali e forse determinanti nella contesa elettorale.

I grillini, con Michelangelo Serra, il mancato sindaco nel 2017 quando si fermò poco sopra il 12%, bocciano da tempo e senza riserva quella che ad oggi è la scelta del Comune, guidato dal leghista Gianfranco Cuttica al suo primo mandato e pronto al bis, nonché approvata dalla Regione per realizzare il nuovo ospedale. Con il finanziamento dell’Inail si punta a costruire il nuovo ospedale sull’area oggi utilizzata come aeroporto per piccoli velivoli da turismo. Area esondabile, necessità di rialzare il terreno, questi e altri motivi dell’ostracismo pentastellato che, vista l’alleanza, pare trascinare, più o meno obtorto collo, sulla stessa linea il Pd dove il cambio di rotta provoca più di un mugugno, sia pure attutito dalla posta in gioco, ovvero la possibilità di tornare ad amministrare la città dopo averla persa cinque anni fa. 

Proprio chi pagò quella sconfitta dopo un lustro da sindaco, non fa troppo mistero della necessità di “prendere il treno quando passa”. E se quello per il futuro ospedale con cui sostituire l’ormai vecchio Santi Antonio e Biagio, dove oggi non è neppure possibile istallare alcune apparecchiature di ultima generazione, passa per l’aeroporto, fu proprio l’ex sindaco piddino Rita Rossa nel corso del suo mandato ad aprire la strada verso questa localizzazione del futuro nosocomio, con ruolo di hub nella rete sanitaria provinciale e di quadrante. Anche all’epoca ci fu chi, come dire, non mostrò grande entusiasmo nel centrosinistra.

Oggi la questione, aldilà delle spiegazioni di rito, si sposta sul piano politico. Ha un bel dire il segretario cittadino Rapisardo Antinucci che “il tema non è il rapporto con i Cinquestelle, bensì i problemi che quell’area presenta, incominciando dalle difficoltà poste dall’aeroclub per uno spostamento del campo di volo”. Va detto che non parliamo di Linate o Fiumicino, ma di un pur rispettabile aeroporto dove atterrano e decollano Piper e Cessna.

“Però l’attuale giunta in due anni non ha ancora deciso dove eventualmente spostare l’aviosuperficie”, obietta il candidato sindaco dem Giorgio Abonante, a dir poco tiepido sulla decisione di far sorgere il nuovo ospedale dove ora c’è il campo volo e dove le ambulanze non dovrebbero entrare in centro essendo il posto vicino alla tangenziale e quindi alle autostrade. “Il problema non sono i Cinquestelle – ribadisce con nettezza il candidato sindaco respingendo l'immagine di un Pd condizionato dall'alleato – piuttosto lo è l’inazione della giunta di centrodestra che non ha mai affrontato la questione nel modo giusto, contemplando soluzione alternative e proponendo alla regione solo questa, senza valutarne altre e senza fare un’analisi di tutte le problematiche di questo sito che se risultassero superabili non avremmo alcuna difficoltà a sostenerlo”.

A Palazzo Rosso, il sindaco la spiega così: “Questa soluzione ha più di un aspetto positivo. Innanzitutto il terreno essendo demaniale non avrà alcun costo e – sottolinea, a buon intenditor poche parole – non si rischia di dover acquistare una superficie enorme da qualche amico di un amico o espropriarla a qualcun altro”. E poi, particolare non irrilevante, come ricorda l’ex vicesindaco di Forza ItaliaDavide Buzzi Langhi “l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha chiaramente detto che la Regione i sei o sette milioni per l’acquisto di un terreno non li metterebbe”, figurarsi il Comune. 

Cuttica che ha la cruciale missione di mantenere il governo della città del segretario regionale, nonché capogruppo alla Camera, del suo partito, Riccardo Molinari, sa che sul futuro ospedale si gioca gran parte del risultato elettorale. Lo sanno anche sul fronte opposto, dopo due anni di pandemia e i segnali che arrivano, preoccupanti dal mondo della sanità con gli occhi puntati sulle scelte per il futuro ospedale destinato, con il campus universitario e l’infantile insieme al polo riabilitativo del Borsalino a diventare una sorta di città della salute.

La stessa profezia del consigliere regionale dem Domenico Ravetti sul rischio di non veder sorgere la nuova struttura per colpa dell'approssimazione della giunta Cuttica nella gestione del dossier, allarma i camici bianchi e non solo loro. Porsi in una posizione contraria alla scelta della localizzazione della futura struttura sanitaria e agire di conseguenza in caso di vittoria alle elezioni, per l'alleanza giallorossa e il Pd in particolare potrebbe risultare l’involontario aiuto all’avversario nella contesa del 12 giugno. Roba da harakiri politico o, visto l’argomento, da ricovero.

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