VERSO IL VOTO

"Oggi i comuni domani la Regione"
Letta suona la riscossa del Pd

Il segretario nazionale, intervenuto all'assemblea del partito piemontese, plaude alle "scelte intelligenti" sui candidati a sindaco. Le urne del 12 giugno secondo tempo della partita, dopo la vittoria di Lo Russo a Torino. Poi si penserà a mandare a casa Cirio

Lo scorso ottobre Torino, il 12 giugno Cuneo Asti e Alessandria – ma anche e sette centri con più di 15 mila abitanti (Acqui Terme, Mondovì, Savigliano, Borgomanero, Chivasso, Grugliasco e Omegna) – poi tra due anni la Regione. Una riscossa in tre tempi, quella delineata oggi per il centrosinistra piemontese da Enrico Letta, intervenuto da remoto all’assemblea regionale del partito in corso da questa mattina da Alessandria. “Sarò con voi in questa battaglia straordinaria, cercheremo di far sì che questa sia una svolta fondamentale e soprattutto questo deve essere il secondo tempo, dopo quello di ottobre con la vittoria di Stefano Lo Russo a Torino che ha segnato una pagina voltata, in vista del terzo tempo, che sarà in Piemonte dare una svolta alla amministrazione regionale. Perché la Regione torni a essere amministrata con uno stile e obiettivi di presidenti come Sergio Chiamparino con cui abbiamo fatto negli anni cose molto importanti e con l’impegno a portare avanti tutto questo nella direzione migliore dentro l’impegno nazionale”.

Archiviate ormai le divergenze che proprio sulle elezioni del capoluogo si erano registrate tra il Nazareno e il gruppo dirigente locale, il segretario nazionale Pd ha espresso un plauso per le scelte locali: Giorgio Abonante ad Alessandria, Patrizia Manassero a Cuneo, Paolo Crivelli ad Asti. “So che avete fatto delle scelte molto intelligenti, positive e con grandi prospettive incoraggianti in vista delle elezioni – ha aggiunto –. E come già è capitato a Torino, il Piemonte sarà il centro. Si gioca una partita molto importante per il Piemonte e per il vostro contributo a livello nazionale”. La ricetta per la vittoria è la solita: programma ambizioso ma realizzabile e coinvolgimento dei cittadini: “Noi siamo quelli che coniugano lo stare con i piedi piantati in ogni piazza e quartiere con una visione d’insieme” e “vogliamo sviluppare il nostro profilo progressista lavorando sui grandi temi, sui diritti, su una società più giusta ed equa”.

Tirato in ballo e acclamato come il “vincitore”, Lo Russo ha dato qualche suggerimento ai compagni di partito impegnati in una difficile sfida nelle urne: “Siamo un partito fatto da una comunità valoriale che ha un comune sentire, tocca a noi dimostrare di essere in grado di governare i processi nelle nostre città, nel Paese e poi nella Regione. A tutti i candidati dico crediamoci, se siamo coerenti a noi stessi, capaci di guardare la realtà negli occhi e di dire che ci mettiamo a disposizione della nostra comunità, sono convinto che riusciremo nei comuni piemontesi a fare bene alle prossime amministrative e questo sono certo ci darà stimolo, motivazione e capacità di guadare ai prossimi appuntamenti elettorali”. La road map del primo cittadino torinese è chiara: “Dopo questa tornata amministrativa avremo una lunga campagna elettorale per le politiche, in cui saremo misurati nella nostra capacità di tenere il punto, di essere guida di governo credibile e di proporre un modello organizzativo della società rispondente ai bisogni, nella chiarezza delle posizioni e nella capacità di essere inclusivi rispetto alle tante persone e realtà che guardano oggi alla politica e alla credibilità di chi si candida a guidare i processi. La sfida del Pd sarà la capacità di proporre uno schema di Paese anche un po’ dirompente. Se ripartiamo dai contenuti programmatici delle nostre città – ha concluso – dicendo con chiarezza le cose che vogliamo fare, che possiamo e non possiamo fare, e intorno a queste cose si costruisce il perimetro delle alleanze politiche questo è il metodo che dobbiamo adottare”.

Nessuna partita è persa, hanno detto all’unisono i dirigenti dem lasciando la parola agli alfieri delle rispettive competizioni. Per Abonante “siamo arrivati a questo momento elettorale uniti, compatti e convinti che questa è la strada giusta per creare un pensiero che vada al di là del momento elettorale. Portiamo avanti una battaglia che speriamo possa rilanciare il campo progressista, siamo partiti con molto scetticismo ma oggi il clima in città è decisamente diverso e siamo convinti di poter fare un buon risultato e di poter determinare le condizioni di una politica diversa su tutto il territorio regionale”. Anche il candidato sindaco nella città del Palio, Crivelli, rileva una “partecipazione che non avevamo mai riscontrato e questa è la carta vincente. Asti ha avuto una decadenza incredibile e ora ha bisogno di un nuovo umanesimo”. In collegamento, perché positiva al Covid, la candidata sindaco di Cuneo ed ex senatrice Manassero che parla di “un lavoro corale di tutta la comunità democratica, un progetto che vede insieme su più gambe un partito e delle esperienze civiche fortemente radicate, un centrosinistra che si sta costruendo come modello”.

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