PALAZZO CIVICO

Nomine, il riciclo Pd di Lo Russo

Un'infornata targata partito democratico nelle società partecipate dal Comune di Torino. All'Amiat l'ex segretaria provinciale dem e parlamentare Bragantini. Sfumata la presidenza di Iren, Battaglino al vertice dell'inceneritore. Un posticino ai trombati

L’ex deputata Pd Paola Bragantini presidente di Amiat, l’ex segretario del Pd Gioacchino Cuntrò a capo delle Farmacie comunali, l’ex consigliera Pd di circoscrizione Paola Parmentola in Fondazione Contrada. Qualche settimana fa un altro reperto dell’anticaglia piddina, Luca Cassiani, già consigliere in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris, è stato piazzato alla guida della finanziaria della Città. Altro che economia circolare, a Torino tutto si ricicla e non si butta via nulla. Il sindaco Stefano Lo Russo aveva detto chiaramente che nelle sue nomine pubbliche avrebbe attinto alle “competenze di cui il centrosinistra disponeva” dopo anni di amministrazione della cosa pubblica. E così è stato, anche se qualche scelta nella sua ultima infornata ha fatto alzare più di un sopracciglio. Competenza o fedeltà? Professionalità o militanza di partito?

È noto che Bragantini, tassista per passione e per necessità dopo la parentesi a Montecitorio, fosse in lizza per la segreteria della Federazione del Pd di Torino, ma il veto della sinistra dem l’ha tenuta fuori e il sindaco non ha fatto nulla per forzare la mano su una scelta che spettava alle varie anime del partito. Qualche rimorso tardivo e un po' gratitudine per il sostegno in campagna elettorale l’hanno portato a “riciclarla” in Amiat, l’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti di Torino. Al suo fianco, nel ruolo di consigliere d’amministrazione, ci sarà Francesco Daniele, ex vicepresidente della Circoscrizione 3, vicino al numero due di Palazzo Lascaris Daniele Valle.

Nell’infornata di nomine si registra anche l’eterno ritorno di Gioacchino Cuntrò. Scuola socialista, fassiniano doc, rieletto a furor di popolo tesoriere del Pd subalpino, Piero Fassino l’avrebbe voluto in giunta, assessore al Bilancio, ma il sindaco non era affatto dell’idea. “Giò”, per gli amici, è nato nel 1954 e visto che le primavere sul groppone portano qualche acciacco quale posto migliore delle Farmacie comunali? La Fondazione Contrada (“un ente operativo che avvia e sostiene la cura dello spazio pubblico”, boh!) ospita invece tre eccellenti trombate dell’ultimo turno elettorale: Paola Parmentola del Pd, la segretaria provinciale di Azione Cristina Peddis e Francesca Salvadori, figlia dello storico Massimo Salvadori, candidata senza successo nella lista civica del sindaco promossa dal consigliere regionale Mario Giaccone.

Insomma, Lo Russo non dimentica. Nel bene e nel male. E come per Bragantini aveva in serbo un premio di consolazione anche per chi ha sperato fino all’ultimo nella designazione più ambita, quella di presidente di Iren. Il manager Alessandro Battaglino andrà al vertice di Trm – la società che gestisce l’inceneritore controllata proprio dalla multiutility e di cui il Comune ha una quota di minoranza – mentre il vice rettore del Politecnico Giuliana Mattiazzo va nella capogruppo, ma non da presidente come era stato ipotizzato nel totonomi della vigilia, bensì come consigliere di amministrazione semplice.

Come noto, infatti, al vertice di Iren è stato pescato, dal tavolo romano, Luca Del Fabbro (con le conferme scontate del vice Moris Ferretti e soprattutto dell’amministratore delegato Gianni Vittorio Armani), mentre il primo cittadino torinese ha indicato i tre componenti del cda che spettano alla città secondo quanto previsto nel patto di sindacato stipulato con Genova e i comuni emiliani. Oltre a Mattiazzo ci sono la professoressa Francesca Culasso del dipartimento di Management della facoltà di Economia dell’Università di Torino, e la presidente di Confindustria Canavese Patrizia Paglia.   

Al Castello di Rivoli entra Antonella Musy, sorella del compianto ex candidato sindaco e consigliere comunale Alberto Musy. Alla Fondazione De Fornaris vanno Enrico Carlo Bonanate e Mario Tortonese.

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