SANITÀ ALLO SBANDO

"Abbiamo medici in abbondanza.  E in ospedale non servono scarti"

Le affermazioni di Avanzi e Minola provocano un terremoto tra i camici bianchi. Il rettore stoppa l'aumento degli specializzandi e bolla chi non passa i test. Il direttore dà i numeri sugli organici negli ospedali. Rivetti (Anaao): "Parole gravissime, di cui rendere conto"

I medici che non passano il test per entrare in specialità sarebbero “scarti che non sanno neanche visitare un paziente” e gli ospedali del Piemonte vivrebbero una “sovrabbondanza di medici” rispetto agli infermieri. Le considerazioni del rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi e del direttore regionale della Sanità Mario Minola escono dalle quattro mura del convegno organizzato a Novara da Fratelli d’Italia, rimbalzano fragorosamente nelle corsie di tutta la regione e provocano un terremoto tra i camici bianchi e non solo.

Mentre si discute della possibilità di impiegare i neolaureati negli ospedali dai quali continua la fuga dei camici bianchi e nei cui Pronto Soccorso si ricorre a medici (spesso pensionati) delle cooperative, il rettore, peraltro cattedratico di Medicina se ne esce con affermazioni sconcertanti: “Aumentando i posti nei corsi di specialistica reclutiamo gli scarti che non riuscivano a passare i test, avendo nei reparti specializzandi che non sanno neanche visitare un paziente”. E, come in uno schema non scritto, l’uomo che ha nelle mani il governo tecnico della sanità regionale coglie l’assist per dire che “il Pnrr servirà anche per risolvere il problema della sovrabbondanza di medici a discapito degli infermieri”. Apriti cielo, sovrabbondanza? Irripetibili i commenti che è facile cogliere tra chi ha mesi e mesi di ferie arretrate e riposi saltati. Certo, mancano anche gli infermieri, moltissimi ne mancano, ma la sovrabbondanza di medici citata da Minola, oggettivamente, non può che provocare un terremoto in chi vive sulla propria pelle la scarsità, altro che sovrabbondanza.

«Identificare come “scarto” un collega che non ha superato un test e dire, come ha detto il professor Avanzi, che le corsie si riempirebbero di medici che “non sanno nemmeno visitare un paziente” è offensivo della dignità di colleghi laureati e abilitati alla professione medica», scrivono in una durissima nota le rappresentanze sindacali dei medici dell’azienda ospedaliera universitaria di Novara. Che ne hanno anche per Minola: «Abbiamo anche appreso che in Piemonte ci sarebbe un eccesso di medici, parole del direttore regionale della Sanità Minola. Affermazioni come queste lasciano davvero senza parole, soprattutto se fatte da un amministratore regionale – sostengono i sindacati dei medici – che sa perfettamente che i piani triennali del personale che le aziende piemontesi presentano lasciano puntualmente vuote le posizioni attese. Ben dovrebbe sapere Minola che nelle corsie i medici fanno fatica a usufruire delle ferie e dei riposi».

Se l’iniziativa di FdI aveva già irritato non poco la Lega proprio per la partecipazione di Minola e del direttore generale dell’Aou Gianfranco Zulian a un’iniziativa di partito (alleato-concorrente), il peggio sarebbe ancora dovuto venire. «Eravamo abituati a sentire il direttore Minola prospettare problemi per il reperimento dei medici che mancano negli ospedali, adesso scopriamo che sono addirittura in sovrabbondanza. Non ho parole di fronte ad affermazioni del genere», dice allo Spiffero Chiara Rivetti, segretario regionale del sindacato Anaao-Assomed. «Cosa ne pensa l’assessore Luigi Icardi? È d’accordo con il suo direttore?». Non certo meno morbida, Rivetti, con Avanzi: «Che parole di grande spessore quelle dette dal Chiarissimo Rettore dell Università del Piemonte Orientale. Edificanti. Chiama "scarti" i medici che non superano il test per entrare in specialità, e dice che non sanno neanche visitare un paziente, dimenticando forse che è lui il responsabile della loro formazione”.

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