Faida dem ad Avigliana

Dicono che… qualunque sia il risultato delle urne, ad Avigliana, principale centro della bassa Val di Susa, il Pd ne uscirà con le ossa rotte. Dopo mesi di infruttuosi tentativi per ricomporre il centrosinistra cittadino, alla fine i dem sono andati in pezzi. La scelta del circolo locale di sostenere Rosy Patrizio candidata a sindaco, in alleanza con il M5s, ha portato il segretario della Federazione provinciale Marcello Mazzù a negare con una diffida formale l’utilizzo del simbolo. La maggioranza deli amministratori piddini – tra cui il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il presidente dell’Unione montana Valle Susa Pacifico Banchieri e il primo cittadino di Alpignano Steven Palmieri – avevano sottoscritto appelli per il sindaco uscente Andrea Archinà, uomo di centrosinistra espulso a suo tempo dal Pd per le sue posizioni No Tav. “È il tempo di curare una vecchia ferita” aveva detto (inascoltato) Mazzù. Come se non bastasse, a gettare un po’ di benzina sul fuoco ci ha pensato la consigliera regionale Monica Canalis che si è recata in valle per sostenere Rosy Patrizio, auspicando provvedimenti contro quegli esponenti che hanno sottoscritto appelli a favore di Archinà, “che non è neanche iscritto al Pd”. Ma come, “proprio lei che raccoglieva le firme contro le espulsioni degli anni scorsi ora chiede provvedimenti?” polemizzano i sostenitori del primo cittadino uscente. Insomma, la situazione ideale per dare qualche chance di vittoria al candidato di centrodestra, Tony Spanò, partito senza i favori del pronostico e ora tornato in corsa grazie alle divisioni del fronte avverso.

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