POLVERE DI (5) STELLE

Castelli segue il Vaffa di Di Maio, "Insieme per il futuro" (il loro)

Le adesioni al nuovo gruppo dell'ex capo politico superano tutte le previsioni e terremotano il movimento 5 stelle: tra Camera e Senato sono già oltre 50 e potrebbero aumentare nelle prossime ore. Tra gli scissioni il pretoriano Serritella

Quella verso cui stanno andando rapidamente i Cinquestelle si annuncia come la scissione numericamente più importante degli ultimi anni. Nel giro di poche ore la lista dei parlamentari pronti a seguire Luigi Di Maio nell’uscita dal movimento di cui è stato capo politico è andata aumentando ben oltre le previsioni che, inizialmente davano una decina di senatori e circa il doppio dei deputati. Mentre a Montecitorio e a Palazzo Madama continua la raccolta delle firme, sarebbero oltre la cinquantina i parlamentari schierati con il ministro degli Esteri. Fedeltà al governo draghi e calcoli utilitaristici (evitare la tagliola del doppio mandato) hanno spinto anche i più incerti a dar retta al Vaffa del titolare della Farnesina.

Tra i componenti del Governo, è certa l’adesione di Laura Castelli al nuovo gruppo che dovrebbe chiamarsi Insieme per il Futuro. Dimaiana di ferro, la viceministra del Mef, è uno dei nomi di maggior peso tra quelli che stanno uscendo in attesa della conferma ufficiale che dovrebbe arrivare da una conferenza stampa, in serata o domani, dello stesso titolare della Farnesina. 

Laurea triennale in Economia Aziendale, consulente fiscale, poi assistente parlamentare, la trentaseienne torinese ha bruciato in fretta le tappe entrando come sottosegretario e poi viceministro nei governi Conte uno e Conte due, conservando il ruolo anche nell’esecutivo Draghi. Decisamente più schierata al fianco di Di Maio rispetto all’ex sindaca Chiara Appendino, Castelli rappresenta per ora e in attesa di nuovi ingressi tra i dimaiani una delle figure di maggior peso, insieme all’ex ministro Vincenzo Spadafora. Al momento tra i quasi ex pentastellati piemontesi in Parlamento c’è anche Davide Serritella, deputato torinese al primo mandato e annoverato tra i pretoriani del ministro degli Esteri. All’inizio dell’anno, quando su di Maio presero a piovere accuse e critiche da una parte del movimento, fu proprio Serritella a schierarsi tra i più accesi difensori dell’ex capo politico a dire che “Luigi non è solo, in tanti siamo con lui”. La lista che va allungandosi gli dà ragione e al momento conterebbe oltre 50 parlamentari tra Camera e Senato. 

Si tratta di Francesco D’Uva, Anna Macina, Sergio Battelli, Daniele Del Grosso, Ginaluca Vacca, Dalila Nesci, Cosimo Adelizzi, Iolanda Di Stasio, Simone Valente, Marialuisa Faro, Alberto Manca, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Fabrizio Trentacoste, Simona Nocerino, Antonella Campagna, Luciano Cillis, Paola Deiana, Vittoria Casa, Gianfranco Di Sarno, Generoso Maraia, Sergio Vaccaro, Andrea Coso, Margherita Del Sesto, Luciano Cadeddu, Pasquale Maglione, Filippo Gallinella, Gianluca Rizzo, Giovanni Luca Aresta, Caterina Licatini, Mattia Fantinati, Luigi Iovino, Roberta Alaimo, Daniela Donno, Maria Pallini, Manlio di Stefano, Andrea Giarrizzo, Chiara Gagnarli, Nicola Grimaldi, Marianna Iorio, Luca Frusone, Emiliano Fenu, Felicia Gaudiano, Raffaele Mautone, Silvana Nappi, Pinuccio D’Ippolito, Modesto Scagliusi, Patrizia Terzoni. 

I referenti locali del M5s bollano come “operazione di palazzo” questa scissione che non pare portarsi dietro attivisti o eletti sul territorio. E probabilmente neanche interessa ai promotori costituire un nuovo partito organizzato. Lo scisma di Di Maio consentirà a lui di tenere in piedi il governo Draghi e a molti dei suoi seguaci di smettere di restituire parte del proprio emolumento, ora che le urne si avvicinano e la prospettiva di una ricandidatura appare come una chimera per la stragrande maggioranza dei parlamentari uscenti.  

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