TEMPI SUPPLEMENTARI

Barosini: "Sostengo Abonante", ma il patto col Pd resta segreto

L'esponente di Azione conferma l'anticipazione dello Spiffero (e che il candidato dem smentiva). Nessun riferimento alla "ciccia" dell'intesa, ovvero i posti promessi. L'"azionista" attacca il leghista Cuttica, dopo aver trattato con lui fino all'ultimo

Tanto tuonò che ad Alessandria piovve. Ma in periodo di siccità anche l’atteso endorsement nei confronti del Pd e del suo candidato sindaco Giorgio Abonante da parte Gianni Barosini, l’esponente di Azione oggetto di un serrato corteggiamento da entrambi gli schieramenti opposti al ballottaggio di domenica, non è quel che si dice un profluvio di certezze, tantomeno di entusiasmo. 

“Abbiamo in corso un costruttivo dialogo con il centrosinistra cittadino, come da indicazioni nazionali e regionali pervenute dal partito di Azione di Carlo Calenda”, scrive Barosini rompendo quell’imbarazzati silenzio in cui si è chiuso il centrosinistra, cercando in ogni modo di sminuire la portata di un accordo perseguito con ansia e pervicacia, anche ai livelli nazionali. “Siamo fieri del notevole consenso ottenuto, stiamo infatti costruendo con Calenda un’area liberal-democratica, riformista, di chiara impronta europeista”, prosegue la nota lasciando alla speranza nascondere quel che, in verità, l’ex Udc passato con Calenda ha trattato con i dem, ovvero il posto da presidente del consiglio comunale per sé e una poltrona in giunta per il segretario cittadino del suo partito. “Il giorno dopo le elezioni, in caso di vittoria al ballottaggio, auspichiamo di poter dare un nostro chiaro contributo nell'attuazione del loro programma, in particolare riguardo la ristrutturazione della macchina comunale e la mobilità urbana e verso i sobborghi”. L’involuto concetto, ancora una volta pare teso a non “compromettere” più di tanto chi quell’accordo lo ritiene utilissimo, se non indispennsabile (guardando al quasi 15% dei voti presi al primo turno da Barosini) ma deve anche fare i conti con chi all’interno del campo largo il patto lo digerisce male, se palesato.

Infine da Barosini arriva la stoccata all’uscente e ricandidato Gianfranco Cuttica: “Il mio giudizio sul sindaco uscente e sulla coalizione di destra si può evincere e risale allo scorso febbraio, quando ho lasciato la Giunta Cuttica al termine di un lungo periodo in cui non ho condiviso diverse loro scelte per la città di Alessandria”. Legittimo, inoppugnabile. Solo non si capisce perché, se così stanno le cose, l’uomo di Azione ha continuato a trattare con la Lega e con lo stesso Cuttica fino all’altro giorno.

Foto di apertura con Giovanni Barosini di Radio Gold (www.radiogold.it)