BALLOTTAGGI

Ad Acqui torna Rapetti, il "civico" rifiutato dal centrodestra 

Dopo dieci anni torna a guidare il Comune. Risultato scontato quello nella città termale dove esce sconfitto l’ex Cinquestelle (diventato civico dopo aver abbandonato il movimento) Lorenzo Lucchini. Si chiude 62,53% a 37,47

Dopo dieci anni Danilo Rapetti torna a guidare Acqui Terme. Risultato scontato quello nella città termale dove esce sconfitto l’ex Cinquestelle (diventato civico dopo aver abbandonato da qualche tempo il movimento) Lorenzo Lucchini, che al primo turno si era fermato al 17,69% contro il 39,35% dell’avversario, ex Forza Italia, ancora iscritto alla Lega ma presentatosi alla testa di una formazione di liste civiche. Probabilmente sarà l'unico candidato del centrodestra a vincere i ballottaggi in Piemonte, peccato che la coalizione non lo abbia voluto e che il segretario regionale della Lega Riccardo Molinari sia stato costretto a subire il diktat di Forza Italia. 

Infatti, oltre a Lucchini, a uscire pesantemente sconfitto dal ballottaggio dove il vincitore supera abbondantemente il 60 per cento (62,38% per l'esattezza, contro il 37,62% dell'avversario) è proprio il centrodestra dei partiti. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia anziché puntare proprio su Rapetti che da tempo si era preparato per fare il candidato della coalizione, avevano messo in campo (su indicazioni e pressioni di Ugo Cavallera e del coordinatore regionale di FI Paolo Zangrillo) l’azzurra Franca Roso, fermatasi sotto la soglia del 15%. E proprio lei non aveva dato indicazione di voto per Rapetti, limitandosi a una serie di fumoserie per evitare di “riconoscere” quello che sarebbe stato il candidato in grado di conquistare per il centrodestra la città termale al primo turno. Lo ha fatto adesso, ricevendo nei giorni scorsi l’appoggio (senza apparentamento) del suo predecessore Dino Bosio, sindaco leghista ai tempi d’oro di Umberto Bossi. Ad Acqui vince dunque il centrodestra (perché il nuovo sindaco a quell’area politica appartiene) ma i giochi azzardati dei partiti della coalizione li lasciano fuori dal futuro governo della città.

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